LA PESTE ROSSA
Leggere i giornali vari e sentire gli altrettanti vari commentatori alla “so tutto io” in Tv, è davvero esilarante in questi giorni.
Tutti con gli occhioni smarriti e stupefatti perché Renzi ha vinto col 40% dei consensi degli elettori.
Tutti a chiedersi da dove vengono tutti questi voti.
Perché meravigliarsi? L’aveva detto già nel 2012 ad Agorà “Con me alla segreteria il Pd va al 40%”, con le prime primarie non gli riuscì, ma poi giunto alla segretria, alla prima prova elettiva, la profezia di Renzi si è rivelata esatta.
Probabilmente perché la sua esperienza politica, maturata tra la gente e non nelle stanze dei palazzi, era una esperienza diretta, una straordinaria emozione di rapporti umani.
Perché meravigliarsi se personaggi come Fassina riconoscono che con Renzi c’è stata una bella vittoria? Fassina è nel Pd ed è chiaro e profondamente umano che esulti, come me e tanti altri, per la vittoria del segretario di proprio partito. Ma a molti commentatori anche questo non va bene. Fassina è stato dipinto come un voltagabbana.
Temo che ancora non si sia capito bene cosa sia il Pd.
Nato nel 2007, dalla fusione di altri partitini quasi scomparsi dopo la furia di tangentopoli, è un partito nuovo, che non è più né Pci, né Dc. L’avrò detto centinaia di volte. È un’altra cosa. E’ un partito che si chiama democratico, che ha delle idee, che assomiglia molto al Partito democratico americano. Cioè “partito democratico” e basta.
I giovani, nati e cresciuti in clima democratico, l’hanno capito e l’hanno votato in massa, a dispetto di quanto dice Grillo che il Pd è stato votato dai pensionati che non pensano ai loro figli e ai loro nipoti.
O Grillo, chiedilo ai miei nonni se non pensano a me. E’ proprio perché pensano al mio futuro non si sono fidati di un imbratta piazze urlante, con promesse di distruzione e basta.
Chiedilo ai giovani senza lavoro perché hanno votato Renzi?. Perché credono che solo lui abbia avuto parole di speranza per loro.
Ma i detrattori e invidiosi della vittoria del Partito democratico ci sono a bizzeffe. Ne dicono un po’ di tutti i colori, ma la più bella di tutte è quella di dire che chi ha votato Pd, non ha votato per il partito, ma per Renzi.
Dopo che per anni ci hanno martoriato e rimproverato che il Pd era un partito molliccio e perdente perché non aveva un leader, adesso che il leader c’è, ci viene detto che non dovevamo votarlo, perché si chiama Renzi?
Incredibile come la voglia di fare i bastian contrari, sempre e comunque, possa trasformare anche dei seri commentatori in banali personaggi che parlano tanto per parlare..
Era un partito morto, si diceva.
Sarebbero rimasti solo in due, si diceva, Grillo e B.
Gli elettori hanno detto che ne sarebbe rimasto uno solo, ma nessuno dei due profetizzati dagli sfascisti. E’ rimasto solo quello creduto morto.
Per chiudere, una bellissima battuta di Vittorio Zucconi:
“Perdere un’elezione contro un ebetino non è una gran prova di intelligenza”