Justin Bieber è uno di quelli che stanno simpatici a pochi. Prodotto commerciale sin dalla sua prima apparizione, la sua storia è quella di un ragazzino come tanti, un canadese, la cui madre mette su youtube un video in cui canta che viene notato da una Major che ne fa il suo pupazzetto. Milioni di fan in tutto il mondo, milioni di dischi venduti, soldout a tutti i concerti per un giro di dollari da paura ma succede che il suo stile di vita non sia dei più morigerati, ultimi accadimenti che lo vedono coinvolto sono il fermo per lancio di uova contro i vicini e poi l’arrest0 a Miami mentre era alla guida della sua auto sportiva, per eccesso di velocità e guida in stato di ebrezza e sotto l’effetto di stupefacenti.
Ed è così che i benpensanti, quelli che hanno le figlie con il poster del biondino in camera, e non solo, il 23 gennaio 2014, sulla piattaforma We The People della Casa Bianca propongono una petizione per chiedere al Presidente Obama di revocare a Bieber la Green Card ed espellerlo dagli Usa perché il suo stile di vita sarebbe di cattivo esempio per i giovani americani.
Bastavano 100.000 firme affinché la petizione finisse sul tavolo del Presidente, ora siamo a 256,397. Ora dal 22 febbraio, termine della campagna, la Casa Bianca avrà un mese per rispondere.