Mi rendo conto che chi sia uso a ragionare schematizzando secondo le antiche logiche della politica dei dinosauri si trovi spiazzato quando un libero cittadino, minimamente conscio dei mezzi di comunicazione che si hanno oggi a disposizione e ancor più minimamente conscio di avere qualcosa da dire e di volerlo dire, prende ad utilizzare i suddetti mezzi per comunicare. Quando poi questa comunicazione raggiunge oltre 10.000 persone in un mese in un paesello di 13.000 persone in tutto lo spiazzamento può mutare in preoccupazione. Il correre ai ripari appare logico, così come è logico l’utilizzo, per correre ai ripari, appunto, dei sistemi classici della politica paleontologica. Prima si cerca l’ammiccamento, il coinvolgimento, il “timettosottolamialaprotrettrice”, ti controllo. Quando ci si rende conto che il controllo, invece, non funziona, si parte con la politicuccia del pissipissi baubau, del tibruciolaterraintorno, della chiacchiera da bar costruita in laboratorio. Può funzionare, certo, ma con chi usa gli stessi sistemi. Con chi non fa, invece, la politica dell’età del bronzo forse il metodo non funziona.
Perché, vedete, gente capace di perdere le elezioni perché non gradisce il proprio candidato espresso democraticamente dal proprio elettorato e gli rovina la campagna elettorale col pissipissi poi è capace di usare lo stesso metodo in qualsiasi situazione. E butta giù dal dirupo innevato la piccola palla di neve, sapendo che essa potrà diventare, rotolando, una bella valanga pronta a sommergere il destinatario di tanta attenzione. Contemporaneamente si lavora ai nervi, si tarla, si scava, si stuzzica, certamente non in via ufficiale perché quando parli con certa gente devi prima fare attenzione se, mentre parla, porta la divisa oppure no. Il messaggio è chiaro: non ci provare a metterti contro di me perché ho tutti i mezzi per polverizzarti. Il sistema può funzionare con chi fa la politica dei graffiti rupestri. Forse, però, col libero cittadino del terzo millennio che parla solo dando voce ufficiale a se stesso senza necessità alcuna di mettersi o togliersi divise il sistema va rivisto. E vanno riviste le priorità: se esse non sono dirette al bene comune oggi, per fortuna, la gente comincia ad accorgersene.
Luca Craia