Cristofano Allori, Giuditta con la testa di Oloferne
Ci illudiamo che eliminando il rivale, l'avversario, l'antipatico spione, il collega infido, il geloso che sparla alle nostre spalle, tutto si risolverebbe.
Ci illudiamo che se non abbiamo l'amore sia colpa di qualcun altro, della rivale arrivata prima nella vita dell'amato bene, della bionda che passa ancheggiando, della suocera eterna madre-padrona, degli amici al bar.
Mentiamo a noi stessi e identifichiamo la mancanza di successo, l'impossibilità di raggiungere un traguardo, la promozione sociale o lavorativa che sfugge sempre per un soffio, ad un crudele destino, al caso, alla congiuntura astrale, alle trame oscure del competitivo di turno.
Se la natura violentata scoppia, la colpa è delle profezie di Nostradamus.
Se la lavatrice perde acqua, saranno stati gli alieni atterrati in giardino.
Se nostro figlio va male a scuola è senz'altro colpa di un professore incompetente, del sistema, della generazione, della crisi.
Sapremo mai affrontare la responsabilità individuale, personale, diretta, nostra?
Guardarci allo specchio?