Mi accingo a trattare un argomento molto molto delicato, che mi vede ateo, o estremista non lo so, ma come al solito quando le cose ci riguardano facciamo finta di niente per poi pontificare quando non siamo parte in causa.
Software pirata, software legale, pirateria si, pirateria no… insomma, il mondo del tutto gratis contro il mondo del tutto a pagamento.
E’ palese che in questi anni le cose siano cambiate, siano evolute, e che ci sia una grossa differenza tra chi “pirateggia” per lucro e chi lo fa per uso personale, non che questo significhi qualcosa di diverso in fondo.
Non faccio il programmatore per mestiere, ne’ il regista, ne il cantante, ma e’ vero che quelle poche cose che ho scritto io in termini di software siano state da me tutelate al massimo, proprio perche’ un mio sforzo personale, e’ il software doveva dipendere da me.
Ricordo le prime compilation Twilight condivise con gli amici perche’ comunque costose, e pure le cose sono molto cambiate, dai siti pirati che pubblicavano software al P2P, al Megavideo di questi giorni.
Il signore Megavideo che oggi tutti santifichiamo ha fatto tanti soldini, che i piu’ nemmeno sanno, e tra lui e Youtube c’e’ una bella differenza, differenza che viene fuori nel capire che non puo’ essere tutto bianco o nero, ma anche di diverse tonalita’, e le azioni di Youtube in questo senso sono esemplari, capire che ci deve essere una tutela per il lavoro altrui e’ sacrosanto, come pero’ capire che un software ad un prezzo spropositato non e’ da mettere sul mercato, ma oggi tutti possiamo concordare che Youtube sia ormai una sorte di biblioteca multimediale dalla quale poter attingere in modo inesauribile e necessario.
Sistemare la sfera dei copyright? questa sarebbe la strada, ma vedo poco interesse da parte di tutti, soprattutto da parte dei “creatori”, che sicuramente sono quelli che hanno piu’ da perdere.
Faccio un esempio banale, stupido. L’iPhone costa una cifra spropositata, si rinnova con una velocita’ che nemmeno superman gli sta dietro, e offre dei contenuti a pagamento che nella maggior parte dei casi sono irrisori, parliamo di pochissimi euro.E pure la filosofia di coloro che devono sbloccare l’apparecchio, che devono ottenere funzioni diversificate o che devono affacciarsi su un market di applicazioni differente esiste, e’ prolifico, e ci si distingue tra coloro che lo fanno per il gusto della sfida e coloro che lo fanno per risparmiare.
Sono, forse, uscito dal tunnel che richiedeva che tutto doveva essere aggiornato all’ultimo firmware, questo forse grazie a Jacopo, ma oramai aggiorno quello di cui ho bisogno, se quella feature non mi e’ necessaria non la carico nemmeno, ma sono certo che e’ solo per un problema di tempo, un po’ la passione c’era.
Voglio giustificare la grande pirateria e non quella da pochi euro? no.
E’ solo la denuncia di un mondo che sta cambiando e che non e’ affrontabile piu’ come un tempo, con le stesse architetture di una volta, con le stesse argomentazioni di un tempo, il cd che sembrava una tecnologia che dovesse durare per sempre ha avuto una vita breve, quasi 20 anni e dopo la meta’ gia’ esisteva il dvd, per cui si vuole ancora difendere il copyright pensando di correre dietro alla bancarelle di cd?
La lotta alla pirateria ha dimostrato che ogni barriera messa, ogni sito chiuso, non ha fatto altro che incrementare nuovi modi per diffondere software e prodotti in copyright, ogni limitazione hardware in qualche modo, software o hardware viene aggirata, conviene veramente lottare su questo fronte? non e’ forse piu’ economico e vantaggioso diffondere il proprio prodotto in termini piu’ economici?
Sempre ci saranno persone che per il gusto della sfida avranno come desiderio quello di “aprire” un software, condividere una risorsa, ma credo la direzione in cui lavorare si quella di un mondo in cui il tutto e’ raggiungibile con poco, legalmente e senza uscire dai canoni.
Massi