La piscina della Lapponia

Parcheggio della piscina scoperta di Carcare (Gennaio 2012)
C'è un paese, Carcare, dove nevica più che a Torino e dove si può pensare di fare il bagno tre mesi l'anno (quando va bene). Carcare non è Sanremo e il sindaco spazzaneve è attivo in tutti gli inverni. In questo paesino dell'entroterra ligure, che conosce una delle più gravi crisi industriale degli ultimi decenni, si discute di fare una piscina scoperta. Progetto a costo zero sulla carta ma a costo alto nei fatti. L'opera è a carico di privati che gestiranno autonomamente l'impianto per 22 anni avendo oneri minimi di urbanizzazione (almeno negli altri comuni il territorio si svende per guadagnarci sugli oneri di urbanizzazione). Si svende un campetto pubblico, che serve le scuole, i cittadini e la società sportiva Carcarese, per costruire una piscina attiva tre mesi l'anno? Ha senso fare una piscina scoperta a Carcare quando è già stato approvato un impianto identico a Cairo Montenotte? Mi sfugge la logica. Io, al campetto Levratto, andavo a giocare tutti i giorni e non capisco quale sarebbe il vantaggio per i cittadini carcaresi di vedersi una piscina scoperta a pagamento al posto di un luogo di ritrovo libero e pubblico. E' paradossale che coloro che, a parole, vogliono essere i paladini del territorio e delle nostre tradizioni siano pronti a svenderlo per un'opera completamente inutile. Localismo significa difendere il territorio dalle speculazioni e difendere il bene comune, insomma, è una cosa seria.