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Oggi vi spiego una tecnica che troverete spesso nei dipinti murali e che è all'esatto opposto dell'affresco: la pittura detta a "secco". Una tecnica in cui i pigmenti, base fondamentale della pittura, vengono applicati su intonaco asciutto per mezzo di un legante di natura organica, naturale o di sintesi, con proprietà di costituire uno strato pittorico; alternativamente i colori possono essere applicati con acqua di calce, che altro non è una soluzione in acqua di idrossido di calcio, ricavato dallo spegnimento della calce viva.Questo genere di pittura è utilizzata sia come tecnica a se stante, sia come finitura degli affreschi, ricorrendo anche a colori e tecniche proprie della pittura mobile, a olio, a tempera, lacche ecc., per ottenere effetti particolari che con il "buon fresco" non si potevano raggiungere. I pigmenti sono il più delle volte disciolti in colla e in uovo. Le stesure eseguite a secco non sono mai corpose perchè la pittura si cretterebbe troppo facilmente; si riconoscono perchè sono quasi sempre scagliate e hanno una luminosità diversa rispetto alla trasparenza opaca dell'affresco. I vantaggi della pittura a secco sono la possibilità di utilizzare una gamma maggiore di pigmenti, di verificare l'effetto cromatico ottenuto e di apportare delle correzioni raschiando e sovrapponendo il colore. Per contro, è soggetta a sollevamenti, frantumazioni e cadute della pellicola pittorica. E di conseguenza anche le tecniche di restauro devono tenere presente della sua maggiore sensibilità alle sostanze usate per la pulitura dei dipinti murali.Sono tecniche che accompagnano da sempre l'uomo: gli esempi più antichi sono le pitture parietali preistoriche, realizzate con carbone o argille mescolate a grasso animale. Nelle epoche successive, abbiamo altri innumerevoli esempi di pittura a secco, fino ad arrivare ad oggi, che eseguiamo la pittura con colori preparati industrialmente e già pronti come tempere, acrilici ecc.... e anche la contemporanea street art utilizza questo tipo di tecnica!