Pittura ad encausto su intonaco risalente al I secolo a. C. attribuito a Solunto
Oggi vi parlo dell'encausto.L'encausto è una tecnica pittorica che si basa sull'impiego della cera applicata a caldo come legante del colore. I pigmenti vengono mescolati a cera punica (che ha funzione di legante), mantenuti liquidi dentro un braciere e stesi sul supporto con un pennello o una spatola e poi fissati a caldo con arnesi di metallo chiamati cauteri o cestri: è questo il procedimento che differenzia l'encausto dalla pittura a cera. Questo tipo di pittura fu applicata su supporti lignei e tessili e apprezzata per la sua buona resistenza alle variazioni climatiche.Conosciuta in antico, la tecnica era già nota ai Greci, come testimoniano gli scritti di Plinio il Vecchio, ma conobbe grande fortuna presso i Romani. Si dice che l'inventore di questa tecnica sia stato Aristide di Tebe. Restano, però, scarsi reperti: tra i più famosi, i ritratti del Fayum, in Egitto, risalenti al I secolo d.C., le pitture murali a Pompei e le icone del monastero di Santa Caterina al Sinai.Successivamente, in epoca rinascimentale, Leonardo da Vinci si cimentò con l'encausto per realizzare La battaglia di Anghiari, ma, a causa di problemi tecnici, il dipinto fu in gran parte rovinato.L'encausto fu poi riscoperto, studiato e nuovamente utilizzato dal Settecento in avanti sia come tecnica pittorica che nel restauro dei dipinti.
Nell'arte contemporanea viene utilizzato raramente, e si può affermare che oggi è una tecnica quasi completamente in disuso. Forse per la complessità di esecuzione, gli artisti contemporanei, in linea con la società moderna, prediligono mezzi di espressione più veloci e spontanei.
E il viaggio nelle tecniche artistiche continua ...