Immagine a falsi colori della galassia LAEJ095950.99+021219.1. Il colore blu corrisponde all’ottico (lunghezze d’onda vicine ai 500 nm), il rosso al vicino infrarosso (lunghezze d’onda intorno ai 920 nm), e il verde all’intervallo stretto di lunghezze d’onda permesse al filtro a banda passante stretta intorno ai 968 nm. LAEJ095950.99+021219.1 è nel centro della foto in verde. Crediti James Rhoads/ASU.
Astronomi dell’Arizona State University (ASU) hanno ottenuto un’immagine di una debole e distante galassia, osservata solo 800 milioni di anni dopo il Big Bang, la nascita dell’Universo. Visibile come una una macchia luminosa di colore verde nel centro dell’immagine a falsi colori (qui sopra) è stata acquisita dai Telescopi Magellan presso il Las Campanas Observatory in Cile.
La galassia, denominata LAEJ095950.99+021219.1, è stata rilevata dalla luce emessa dall’idrogeno ionizzato utilizzando lo strumento IMACS (Inamori-Magellan Areal Camera & Spectrograph) dei Telescopi Magellan, costruito presso il Carnegie Institute a Washington. Allo scopo di trovare anche un solo oggetto remoto, la cui esistenza era già stata sospettata, il team di ricercatori ha dovuto utlizzare uno speciale filtro a banda stretta sullo strumento IMACS progettato per isolare specifiche lunghezze d’onda della luce.
“Le giovani galassie devono essere osservate a lunghezze d’onda infrarosse e questo non è facile da fare utilizzando i telescopi terrestri, dal momento che l’atmosfera della Terra stessa si illumina, e costruire rivelatori di grandi dimensioni è estremamente difficile” ha affermato il leader Sangeeta Malhotra, Professore Associato presso l’Arizona State University (ASU) che ha aiutato a sviluppare la tecnica.
“Col passare del tempo questi piccoli blocchi che stanno formando stelle, ballano l’uno intorno all’altro, si fondono tra loro e formano le galassie più grandi. Da qualche parte nel mezzo del cammino di vita dell’universo questi oggetti hanno iniziato ad apparire come le galassie che osserviamo oggi. Non prima”.
LAEJ095950.99+021219.1 viene osservata a redshift 7 arrivando in questo ad essere il più lontano oggetto mai osservato in precedenza utilizzando la tecnica a banda stretta.
“Abbiamo utilizzato questa ricerca per torvare centinaia di oggetti a distanze un po’ più piccole. Abbiamo trovato parecchie centinaia di galassie a redshift 4,5, diverse a redshift 6,5 e ora a redshift 7 ne abbiamo trovata una” ha affermato James Rhoads, Professore Associato presso l’ASU e a capo del gruppo di ricerca.
“Questa immagine è come un’immagine di una galassia neonata, presa quando l’Universo aveva solo il 5% dell’età attuale. Studiare queste giovanissime galassie è importante perchè ci aiuta a capire come le galassie si sono formate e come evolvono”.
Ma allora perchè LAEJ095950.99+021219.1 ha un aspetto molto simile alle galassie cui siamo abituati a vedere?
Malhotra spiega che “da qualche parte a metà strada nell’età dell’Universo esse hanno iniziato ad assomigliare alle galassie che vediamo oggi, non prima. Perchè, come, quando, dove questo avviene è un’area di ricerca abbastanza attiva”.
Il team di ricerca finanziato dall’NSF ha pubblicato la notizia sull’Astrophysical Journal Letters: “A Lyα GALAXY AT REDSHIFT z = 6.944 IN THE COSMOS FIELD”, James E. Rhoads, Pascale Hibon, Sangeeta Malhotra, Michael Cooper e Benjamin Weiner, ApJ 752 L28 doi:10.1088/2041-8205/752/2/L28, Articolo disponibile su: http://iopscience.iop.org/2041-8205/752/2/L28 e in formato pdf su: http://iopscience.iop.org/2041-8205/752/2/L28/pdf/2041-8205_752_2_L28.pdf solo a pagamento.
The Astrophysical Journal: http://phys.org/journals/astrophysical-journal-letters/
Comunicato Stampa dell’ASU: https://asunews.asu.edu/20120601_LAEJ
Sito web dei Magellan Telescopes: http://www.lco.cl/telescopes-information/magellan/
Sito web dell’Arizona State University (ASU): http://www.asu.edu/
Altre Fonti: UniverseToday: http://www.universetoday.com/95590/astronomers-take-baby-picture-of-an-incredibly-distant-galaxy/#more-95590; Physics.org: http://phys.org/news/2012-06-asu-astronomers-faintest-distant-galaxy.html
Sabrina