Di umili origini, in 125 anni ha conquistato il mondo. Stiamo parlando della pizza Margherita, la regina di tutte le pizze, che quest’anno festeggia un compleanno importante e lo fa ottenendo un posto d’onore all’interno del Salone del Gusto 2014. La manifestazione torinese, simbolo di Slow Food, dedica un’intera sezione al cibo più conosciuto al mondo con “la Fucina di Pizza&Pane” dove i partecipanti impareranno quanto le diverse alchimie tra farine, condimenti e tecniche d’impasto diano vita ad altrettante pietanze diverse, figlie nobili di quella Margherita che, tra odio e amore, nacque 125 anni fa nella giovane Italia.
Una diffusa credenza, infatti, vuole che nel giugno 1889, per onorare la regina d’Italia, Margherita di Savoia, il cuoco Raffaele Esposito della pizzeria Brandi creò la pizza Margherita, dove i condimenti, pomodoro, mozzarella e basilico, rappresentavano la bandiera italiana. Secondo ultimi studi a carattere filologico, però, la storia della pizza Margherita preparata da Brandi per la prima volta sarebbe un falso storico.
Sembra infatti che la pizza margherita venisse servita a Napoli ben prima del 1889 e che il suo nome derivi proprio dall’omonimo fiore. La mozzarella veniva tagliata a fette sottili e disposta sulla salsa di pomodoro proprio a forma di margherita, con la successiva aggiunta del basilico, il suo nome originale era pizza “fior di margherita”. Gli ingredienti di quella che oggi è chiamata pizza Margherita si trovavano in pizze preparate prima della Margherita dedicata all’omonima regina.
La pizza, oggi diffusa in tutto il mondo come simbolo dell’italianità, non ha però riscosso un successo immediato. Solo a partire dalla seconda metà del Novecento, infatti, ha iniziato a scalare la gerarchia sociale del gourmet diventando vera regina della gastronomia internazionale. Snobbata dai grandi chef, la pizza si è diffusa in tutto il mondo, adattandosi alle cucine alle e culture locali e talvolta trasformandole, com’è accaduto in Inghilterra dove il rigidissimo galateo ha concesso un’eccezione: mangiare la pizza con le mani non è considerato cattiva educazione.
Dopo l’ottenimento della denominazione Stg (Specialità Tradizionale Garantita), data dall’Ue nel febbraio 2010, dal 2011 è stato dato il via alla battaglia volta a far riconoscere la pizza Patrimonio dell’Unesco: da pochi giorni è stata lanciata una petizione per spingere la commissione d’esame a sbloccare il dossier sulla pizza e riuscire a far avere il riconoscimento entro i primi mesi del 2015, cioè alla vigilia dell’Expo.
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