Magazine Cucina
Non ha mai preso un diploma o fatto corsi di cucina, è assolutamente autodidatta ma, credetemi, non ha proprio NIENTE da invidiare allo Chef più blasonato... e non pensiate che le mie siano parole "di parte" in quanto sua nipote... è un dato di fatto! ^^Riesce a mettervi a tavola 100 e passa persone così, con uno schiocco di dita, con un menù completo dall'antipasto all'ammazzacaffè, mentre a me mette pensiero preparare già per più di 8 persone...
Pensate che è talmente preso e rigoroso in questa sua passione che, anni fa, durante una vacanza a casa dei miei nonni a Ferrara - perchè lui vive con la sua bellissima famiglia a Trecate di Novara - si offri di preparare un risottino per pranzo... Ora non ricordo più che risotto fosse, ma lui li fa "con tutti i crismi" e, come dice lui, se ci va il burro, ci va il burro... non olio o altro... il BURRO! Rigoroso che manco l'Artusi... :*DDD
Insomma, aprendo il frigo si rese conto che non ve n'era traccia... ma come??? Non si usa burro in questa casa? Tuonò con la testa ancora infilata nel frigo a rovistare anche nei cassettoni della verdura... ebbene no... per tanti motivi, in primis la salute, a casa nostra il burro è praticamente inesistente da anni (anche se io qualche volta ho ripreso ad usarlo) e alla fine s'è dovuto rassegnare a fare quel risottino senza tale meraviglia e in fase di mantecazione, m'ha raccontato mamma che era il ritratto della depressione fatta persona, dovendola fare con l'olio evo... ODDIO CHE SPASSO!!!! :*DDD
Dai Zio Vì, questo aneddoto era troppo carino per non raccontarlo... VVB!!!!:DDDDDD
Insomma, lo zio è pure lui appassionato come la scrivente, di programmi di Cucina & C. (ma và?!) e da qualcuno di questi, non so quale, ha visto fare una polentina che ha rivoluzionato prima nella sua, poi nella cucina di mamma e ora nella mia... il modo di cuocere la classica polenta che richiederebbe normalmente, tra i 45 minuti e un'ora di mescolamenti con conseguenti dolori al braccio per una settimana... cosa che mi ha sempre portato al desistere, ripiegando sulle polente cosiddette "istantanee"... ma DA ORA IN POI, la polenta, quella VERA non mi metterà più paura... perchè adotterò la tecnica imparata con....
LA POLENTA DELLO ZIO VI'
500 g di farina di mais fine
1,5 litri di acquasale grosso q.b.3 cucchiai di olio evo1 pentola o casseruola a bordi alti con coperchio, che possano andare in fornoforno preriscaldato a 180°
Mettere la pentola o casseruola sul fuoco con l'acqua; appena questa bolle, versare il sale grosso e l'olio evo quindi, armandovi di frusta, versare a pioggia la polenta, mescolando energicamente per non formare grumi.Continuare a mescolare per 10-15 minuti al massimo, quindi chiudere col coperchio e infilare il tutto in forno statico già caldo a 180° per 40-45 minuti.
Puntate il timer così sarete sicuri di ricordarvi che avete ANCHE una bella polenta che sta cuocendo tutta da sola in forno, mentre potrete dedicarvi a ciò che più vi piace nel frattempo! ^^
Una volta cotta, aprendo il coperchio in superficie e tutto intorno si sarà formata una pellicolina sottilissima che può sembrare "secca", ma appena affonderete il cucchiaio, il tutto sarà supercremossisimo e almeno ai miei occhi... sembra quasi un miracolo! :*DDDD
Propongo una OLA all'inventore di tale tecnica e se qualcuno sa/ricorda chi sia, me lo dica per favore che lo scriverò qui a lettere cubitali!!! ^________________^
Ovviamente questo metodo di cottura vale per qualsiasi tipo di polenta, da quella gialla a quella bianca o taragna, fate voi!
Come dosi sono stata abbondante perchè mi piace sempre averne d'avanzo da mettere poi a freddare stesa in una pirofila rettangolare in uno strato a vostro gusto e utilizzare successivamente per altre preparazioni! :)
Una volta ben fredda, in genere la taglio già a pezzi e la metto nei sacchetti e poi in congelatore :)
Ovviamente... questa ricetta è dedicata a Zio Vì ^___________^
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