Magazine Attualità

La politica dal basso, la partecipazione, sono cose belle, importanti. Ma un comune, una regione, lo Stato, non sono condomini. Risposta a Matteo Calise, M5S Milano.

Creato il 09 maggio 2012 da Slasch16

La politica dal basso, la partecipazione, sono cose belle, importanti. Ma un comune, una regione, lo Stato, non sono condomini. Risposta a  Matteo Calise, M5S Milano.Leggo una intervista di Matteo Calise, M5S, eletto a Milano alle ultime elezioni nella quale commenta lo splendido risultato che l’M5S ha ottenuto due giorni fa.

Mattia Calise (M5S) ad Affaritaliani.it: “Grande risultato. L’Idv? Siamo diversi. Pisapia? Lo boccio assolutamente”

Potete ovviamente leggere tutta l’intervista al link indicato, come ho fatto io, e poi tirate le vostre conclusioni.
Mi interessava capire la sua filosofia perchè se va avanti così è probabile che i consiglieri del M5S siano sempre più numerosi ed allora dovremo tutti confrontarci con il loro modo di ragionare.
Ovviamente tralascio la parte dedicata all’onestà in politica, ai condannati che non possono avere incarichi pubblici e così via, tutte cose dove siamo d’accordo.
Nemmeno io voglio essere amministrato da un ladro, al massimo potrei scoprirlo durante o dopo se ruba, ma sapendolo a priori che ruba è ovvio che non voglio che venga eletto.
Mi ha colpito il giudizio su Pisapia che vado a riportare:
Poi boccia Pisapia: “Sulla partecipazione è un disastro. Ne hanno un concetto distorto, all’inverso. Prima decidono e poi annunciano ai cittadini. Uno dei miei modelli è il sindaco di Cassinetta di Lugagnano: ha amministrato bene”. Infine dà i voti ai leader ed è una sfilza di 4. L’unica eccezione? Di Pietro…

Passiamo a Milano: lei boccia o promuove Pisapia dopo un anno di amministrazione?
Vedendo l’attività tutti i giorni in consiglio comunale e ricordando le premesse elettorali, boccio assolutamente. A partire dalla partecipazione. Faccio un esempio: stiamo votando in aula il Piano di Governo del Territorio, che è uno dei documenti più importanti di questi cinque anni e che segnerà il futuro della città. Nel loro programma, e io gliel’ho pure letto in consiglio comunale, avevano detto che il Pgt l’avrebbero fatto insieme ai cittadini. Questo non sta succedendo.
In che senso?

Nel senso che la partecipazione per loro è un concetto completamente ribaltato. Per loro partecipare vuol dire che decidono di fare Area C e poi vanno in giro a dirlo ai cittadini. Per noi partecipazione è che prima si ascoltano i cittadini e poi si va a vedere che cosa fare. E’ il processo opposto. Stesso discorso per il consiglio: non usano il consiglio come un organo di indirizzo, ma ci portano delle delibere chiuse che noi possiamo solo approvare o bocciare. Questo è assurdo.

Se dovesse promuovere un sindaco di qualche Comune lombardo chi indicherebbe?
Uno dei miei modelli è Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano, comune virtuoso e primo comune che ha impostato la gestione territoriale con lo “stop consumo di suolo”. Hanno smesso di vendere per incassare oneri e hanno tutelato il paesaggio. Questo è uno dei punti del movimento. Speriamo di poterlo portare avanti dove abbiamo vinto.

Dal momento che ho fatto politica attiva, partecipata, in mezzo ai cittadini per un ventennio ho colto l’impressione che la partecipazione, come la intende il movimento, abbia più dell’assemblea condominiale dove si discute per serate intere se rifare il cortile o no e dopo mesi di discussioni inutili si va alla votazione in base ai millesimi.
Non parliamo poi se c’è da rifare la facciata o il tetto.
Le varie assemblee che si fanno nei quartieri, gli incontri con i cittadini, servono ad esporre i progetti, discuterne con i cittadini ma, al dunque, si deve fare una sintesi e portarla in consiglio comunale.
Prendiamo l’area C, per decenni ci siamo riempiti la bocca e la testa con l’inquinamento a Milano
, abbiamo criticato le giunte di destra per il loro immobilismo e per il fatto di avere stravolto Milano con parcheggi sotterranei sotto chiese antiche, parchi secolari in un delirio di cemento che non ha uguali. Abbiamo criticate le domeniche a piedi di Formigoni in quanto pura propaganda senza un piano serio sul trasporto pubblico.
Adesso, che finalmente qualcosa si muove come l’Area C, scopriamo che è sbagliato il metodo. Sappiamo tutti che qualsiasi decisione si prenda scontenta sempre e comunque qualcuno e se la Giunta Pisapia, dopo anni di incontri sul tema inquinamento, fosse ripartita da capo riascoltando i cittadini, gli stessi che si lamentano da decenni, per poi arrivare ad una conclusione saremmo arrivati al 2020, forse, per decidere cosa fare.
Questo si potrà fare a Cassinetta di Lugagnano, 1879 abitanti neonati compresi, si va tutti allo stadio comunale alle ore 9,00 di una domenica mattina, si leggono le proposte e per le 11,00 si è già votato e si può andare a Messa o a pranzo.
Che discorsi sono? Un conto è organizzare la differenziata in un paese di 300 anime ed un altro organizzarla per una città come Roma, ammesso che qualche disonesto non ci voglia mangiare con i rifiuti, ma questo è un altro discorso.
La partecipazione dei cittadini si esplica nei consigli di quartiere, ne ho fatti a centinaia a Sesto San Giovanni per spostare un mercato o decidere di fare un giardino pubblico su un’area dismessa dell’Enel e non venivano nemmeno tutti.
Chi partecipava diceva la sua, faceva osservazioni, e non venitemi a dire che l’ Area C si poteva discutere in rete, nemmeno a Milano arriva al 50% e comunque non si tratta del filmino della Belen che avrebbe fatto il pieno.
Hanno studiato le soluzioni di città più grandi di Milano, metropoli europee che da decenni hanno preso e trovato delle soluzioni ritenute ragionevoli, solo da noi si è fatto tanto casino perchè l’Area C ha scomodato qualcuno.
Ho già scritto più volte che non vedo l’ora di vederli all’opera questi ragazzi del Movimento, ma non all’opera dall’opposizione perchè è troppo facile, come ho già detto l’opposizione è una rendita, hai sempre ragione e non ti sporchi mai le mani, comunque ci guadagni.
Sono diffidente in merito a questo per il fatto che ovunque si tratti di andare ai ballottaggi il Movimento 5 Stelle si rifiuta di prendere una decisione di parte, quella che vogliono sia chiaro non pretendo che sia di sinistra. Si rifiutano dicendo che loro non vogliono partecipare o mischiarsi con i vecchi partiti, la vecchia politica ecc.ecc.
Domanda: hanno intenzione di governare veramente o si accontentano di suonare le trombe dall’opposizione per avere sempre ragione?
Lasciando perdere la parte onestà ecc.ecc., siamo tutti d’accordo, almeno io lo sono, ma vogliono prendersi qualche responsabilità o si limitano a fare la morale, dare i voti, sentirsi sopra e migliori degli altri come ha fatto Matteo Calise e come fanno tutti gli altri in rete come se fossero una razza superiore o venuta da Marte?
Per governare un Comune, una Provincia, una Regione, uno Stato ci vuole una maggioranza almeno del 51%, dice la Democrazia, pensano di arrivarci in 10, 15, anni?
Mi piacerebbe vederli all’opera ma, tolti i colpi di Stato, non c’è mai riuscito nessuno con un partito solo, almeno nei paesi dove c’è ancora la democrazia.
Se poi considerano democratica la Russia di Putin o i paesi dove si va a votare con scheda unica allora è un altro discorso.
Non vorrei che Mattia Calise nello slancio ammirevole del suo impegno giovanile alla fine non si riveli un paraculo, un bastian contrario che può dire tutto ed il contrario di tutto tanto non sarà mai lui ad avere la responsabilità di governare una città.
Penso dia vere reso l’idea di cosa intendo dire, se io mi chiamo sempre fuori non faccio errori e sono sempre innocente, il primo della classe.
Se il problema, l’obiettivo, del movimento è infilare una spina nel fianco di un consiglio comunale, provinciale, regionale o in Parlamento sono convinto che verrà raggiunto, se per vederli all’opera con tutta la loro innovativa sapienza dovremmo aspettare che diventi un pensiero unico, come quello di Berlusconi, e che raggiungano il 51% temo che li avremo a giudicare, moralizzare, predicare ma non li vedremo mai governare.
Se pensano che governare il Paese sia come governare Sarego, 4.845 iscritti alle liste elettorali siamo messi bene, per la partecipazione come la intende Calise , e non solo lui, il campo di calcio comunale non basta più, ci vuole il Maracanà.
Detto questo non sono qui a dire che Pisapia è perfetto perchè l’ho votato io, dico che è molto meglio della destar che ci ha governato per oltre un ventennio, la perfezione non è di questo mondo.
Il Movimento 5 Stelle non ha ancora il 51% ma , quando lo avrà da solo, sarà tutto un altro mondo.
Ma questo sarà un problema vostro, di chi avrà la fortuna di vivere nella nuova politica del pensiero, se non unico, dominante.
Solo così potremo vederli al lavoro, confrontarsi con i problemi reali, spalare il fango quotidiano, perchè loro non si mettono con nessuno della vecchia politica. Sono oltre.
Dalla politica della globalizzazione alla politica della partecipazione, condominiale.
Secondo me l’integralismo è globalizzato, anche i talebani non si mischiano con nessuno al massimo accettano che gli si venda le armi.
Rifiutare di prendere posizione sui ballottaggi o di entrare in una maggioranza qualsiasi prendendosi delle responsabilità è integralismo, furbo, per avere sempre ragione.
Quello che non sbaglia mai è quello che non fa mai niente, dicevano i vecchi.
Ma giudica, partecipare è sbagliare e sbaglieremmo noi se dessimo a questa filosofia il 51%, sarebbe un regime.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :