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La politica della recensione

Creato il 10 settembre 2011 da Queenseptienna @queenseptienna

La parola recensione deriva dal verbo latino “rĕcensēre” (rĕcensĕo, rĕcenses, recensui, recensum, rĕcensēre) e significa esaminare, passare in rassegna, riflettere.
La recensione è un breve testo valutativo e interpretativo di un’opera letteraria, scientifica, artistica, come film, opere teatrali e musicali, di cui analizza gli aspetti contenutistici ed estetici. È scritta in terza persona e non eccede né in difetti né in pregi. Una recensione è costituita dai seguenti elementi: – elementi informativi (trama senza svelare il finale) – elementi interpretativi (analisi delle tematiche trattate) – elementi valutativi (valutare l’opera recensita).
In genere le recensioni sono destinate ad un vasto pubblico e fungono da ausilio nella scelta di determinati eventi artistici o letterari, fornendone un sunto, una critica ed a volte una votazione.
Nella letteratura scientifica, scopo della recensione è quello di esaminare i contenuti di lavori scientifici e di redigerne una sintesi confrontandoli con le altre pubblicazioni esistenti sulla materia.
La recensione di un libro è rivolta ai potenziali lettori e quindi la sua funzione deve essere quella di aiutarli a decidere se leggere un libro o no, fornendogli indicazioni sul suo contenuto e sulla sua qualità. Obiettivo di ogni recensore è offrire gli strumenti per avvicinarsi allo scritto in modo più consapevole, presentandogli possibili chiavi interpretative dello scritto, mettendone in luce le peculiarità stilistiche, inquadrando brevemente la storia personale e la carriera dell’autore e contestualizzando il contenuto del testo all’interno di filoni più ampi.

Questo è, in breve, il significato del termine RECENSIONE.
La recensione, in base poi al gusto del lettore, si trasforma in positiva o negativa, rafforzando il contenuto in due direzioni opposte in base a quanto ha trasmesso il libro.

Ma quali sono i problemi fondamentali delle recensioni?
Principalmente, se una recensione è positiva, l’autore della stessa viene portato in palma di mano, il suo sito osannato, ringraziato, etc.
Se una recensione è negativa… apriti cielo.

Si è potuto osservare come, in presenza di recensioni negative, gli autori dei libri recensiti urlassero all’oltraggio, con declami pubblici dai propri blog che lanciavano anatemi sul recensore e sui meloni nel suo orto fino all’ottava generazione (cit. colta).
Ma semplicemente pensare che non siamo tutti uguali e forse non tutti pensiamo che un libro sia indistintamente un’opera d’arte o una ciofeca?
Se in realtà il problema fosse proprio l’autore del libro, che non solo non è in grado di accettare una critica (quando è spiegata nel dettaglio e non è puro semplice bashing), ma non riesce a cogliere il suggerimento a migliorarsi insito nella recensione?

Tempo addietro, su Facebook, discutevo sul fatto che non tutti i lettori sono recensori e non possono esserlo, per il semplice fatto che non sono in grado di farlo.
Ciò può essere vero, ma tutti possono esprimere la loro opinione, positiva o negativa che sia. E’ un diritto.
Non è opinione dare del ladro a qualcuno (riferimento puramente casuale) perché è diffamazione, ma dire che un libro fa schifo sì.

Per cui l’autore può (e deve) controbattere al recensore, ma mi chiedo in quanti siano a farlo in maniera davvero intelligente.

Detto questo, l’articolo non è rivolto a nessun autore particolare, ma è un invito alla discussione e al mettersi in gioco e sfruttare l’occasione per rapportarsi con i lettori e lo stesso vale per lo scrittore di fanfiction, che invece di darsi al vodoo, dovrebbe usare la recensione come strumento per migliorarsi.

 

Buona scrittura a tutti!


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