“La pop art dello shopping”: di Marco Bizzarri e Paola Pardini

La pop art dello shopping

di

Marco Bizzarri e Paola Pardini

Superata la fase del baratto e quella della piccola e ristretta produzione di beni e servizi, è con l’avvento dell’industrializzazione che nasce anche il concetto di “marchio” e messaggio promozionale ad esso associato.

In questo articolo concentreremo la nostra attenzione su uno dei più semplici veicoli di pubblicità commerciale, ovvero i sacchetti di plastica o di carta utilizzati dai vari negozi e centri di distribuzione al dettaglio per riporre gli oggetti acquistati.

Originariamente nati semplicemente con questo scopo, si sono evoluti dall’anonimo sacchettino di carta della drogheria sotto casa fino a raggiungere, grazie all’inventiva e alla genialità degli operatori del marketing, vette uniche di originalità, per certi assimilabili ad una sorta di pop-art del consumo, capace di veicolare ogni tipo di messaggio propagandistico, commerciale o meno, in maniera forte e immediata, a volte quasi spiazzante.

In questo breve articolo ho cercato di raccoglierne alcuni degli esempi più simpatici e particolari, in grado di fornire un quadro variegato ed eterogeneo di questo “fenomeno” artistico-commerciale.

Buona visione.

Questa shopping bag venne presentata al Motor Show di Parigi dal Creative Director di Wolkswagen, Christian Vince e dall’Artistic director della casa tedesca, Guillaume Meriuax; semplice ma assolutamente accattivante, riproduce il fianco di una Golf in maniera incredibilmente fedele.

Per enfatizzare le minuscole dimensioni della memory card di SanDisk, Tom Cullinan e Graeme Bettles decisero di realizzare queste enormi buste della spesa riproducenti la famosa memory card.

Meralco, il più grande fornitore di energia elettrica delle Filippine, ideò queste buste della spesa con dei manici a forma di fili elettrici, con sovraimpressi dei consigli per ridurre il consumo di elettricità rivolti ai consumatori.

The Grey Group produsse questa “magica” shopping bag per un noto marchio asiatico di negozi di articoli per magia, la Magic-I; una busta magica perché dotata di un manico così sottile che visto da una certa distanza sembra quasi scomparire dando allo spettatore l’impressione che la busta sia sospesa e galleggi nel vuoto.

Quale miglior modo di promuovere un prodotto per evitare di mangiarsi le unghie?  Ma con una busta della spesa a tema ovviamente…almeno questo deve aver pensato David Mously, Creative Director di Jung Von Matt.

Questa particolare busta della spesa che fa sembrare spietati killer venne data in omaggio a chiunque avesse provveduto ad acquistare l’ultimo libro del celebre autore belga di romanzi thriller Peter Aspe. Assolutamente accattivante sebbene non proprio l’ideale per andarsene in giro per la città.

Da un’idea del creativo Michael Cheung della Lem di Shanghai, Cina, nasce questa shopping bag per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità delle donazioni di sangue.

Chi non vorrebbe andare in giro con una busta trasparente che dà l’impressione di portarsi appresso una testa umana…? Una piccola provocazione realizzata da Headhunter Agency, indubbiamente d’effetto e particolare sebbene di dubbio gusto in effetti.

Dall’agenzia pubblicitaria TBWA di Istanbul nasce l’idea di questa shopping bag  “ginnica” pensata per l’azienda YKM.

Da Blush Lingerie ecco a voi la borsa che vi modella perfettamente, a patto di tenerla sulla spalla e non in mano…

Se non si ha paura di passare per maniaci ecco la borsa sensuale e provocante che fa per voi… by Draft FCB Kobza.

Per una bustina di tè così grande serve una tazza enorme…un simpatico e divertente modo di promuove il marchio Lipton.

Da Publicis Frankfurt per Fitness Company l’idea di una busta di 20Kg…o quasi…per chi vuol dimostrare di essere sempre in forma.

Yosef Khouwes ha realizzato questa  busta della spesa per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dell’autismo, semplice ma geniale.

Una variante sul tema, in versione salvaguardia della natura, da Greenpace per la campagna “Give Me Your Hand”.

Per promuovere il farmaco Panadol Extra vennero ideate delle simpatiche e un po’ inquietanti buste della spesa che simpaticamente giocano sul tema “mal di testa”.

Una borsa “con le trecce” per promuovere i Muse Beauty Salon, il paradiso giapponese per le hair-extensions.

Provocante e di estremo impatto, la campagna contro le violenze su oche e anatre allevate e fatte ingrassare forzatamente per ricavarne il Foie gras; realizzata da Duval Guillaume per GAIA (Global Action in the Interest of Animals).

Fonti foto:
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