Marshall McLuhan, by John Reeves, Bibliothèque et Archives Canada, no. d’acc. 1980-194, PA-165118
Possiamo pensare al web come ad una grande piazza che somiglia un po’ alla agora della polis greca. Un centro sociale, economico, politico e religioso. Soprattutto, sociale. Sappiamo bene che la piazza delle città greche è stato il principale scenario per uno dei più celebri e pionieristici liberi scambi di idee. La stessa cosa sembra essere accaduta per la rete, anzi dovremmo dire nella rete.
Nella rete sociale si diramano, tra le altre cose, anche i mezzi di comunicazione, che sfruttano il potere del web per imporsi e per arrivare con maggiore velocità al suo destinatario, mandando un messaggio che abbia quella caratteristica moderna che lo caratterizza come vincente: essere condiviso tra gli utenti.
Il potere della rete e i rapporti di potere che in essa si sviluppano sono stati ispiratori di teorie che coinvolgono direttamente i mezzi di comunicazione di massa che nella rete si sviluppano e che con essa acquisiscono quel potere prima accennato. Ma di che potere parliamo? Quali sono le potenzialità della rete e dei mezzi di comunicazione di massa? Che cosa, realmente, fanno o contribuiscono a fare?
Ricordiamo cosa disse McLuhan: ”I più, inconsapevoli degli effetti pervadenti dei media sull’uomo, non si rendono conto anzitutto che lo stesso medium è il messaggio, non il contenuto, e inoltre ignorano che il medium è il massaggio, si perdoni il bisticcio, poiché esso intride, satura, plasma e trasforma ogni rapporto sensoriale. Il contenuto o messaggio di un qualsiasi medium ha tanta importanza quanta ne ha la stampigliatura sulla cassa d’imballaggio di una bomba atomica.” E ancora: “Affermando che il medium è il messaggio, piuttosto che il contenuto, io non voglio affermare che il contenuto non giochi nessun ruolo, ma piuttosto che il suo ruolo è di natura subordinata.” E ora riflettiamo sulla forza di questo mezzo, e da lì cerchiamo di individuarne chiaramente le sue potenzialità.
Se ammettiamo che la forza vera sta nel mezzo e non (solo) nel messaggio, stiamo già assumendo che il mezzo di comunicazione stesso ha potere, senza neanche considerarne la funzionalità. Ammettiamo però che i mezzi di comunicazione non sono uguali fra loro, si differenziano nella struttura sociale stessa che fa loro da supporto e nei destinatari, anche, ma se li pensiamo veicolati dallo stesso canale (la rete) allora tutti i mezzi di comunicazione assumono quel connotato comune che ci permette di applicare ai mezzi di comunicazione di massa una analisi generica sulle loro potenzialità. Un’analisi che parte dal loro punto forza primario: l’informazione. E non importa di che informazione si parli, non intendiamo l’informazione come notizia ma come conoscenza, come sapere generico che informi, appunto, il destinatario di qualsiasi cosa, su qualsiasi cosa. Il passaggio dal solido e immutevole al fluido teorizzato da Bauman ha contribuito a rafforzare questo potere. Nella società industriale, quella che Bauman (2000) ha definito appunto solida, “il sistema di comunicazione ruotava attorno ai mass media, caratterizzati dalla distribuzione di massa di un messaggio unidirezionale one-to-many (…)” mentre nella società fluida, o post-moderna (contemporanea) “il fondamento comunicativo è costituito dal sistema globale di reti di comunicazione orizzontale, che comprende lo scambio multimediale di messaggi interattivi many-to-many, sincroni e asincroni”. È quel fluido che determina, però, la forza di impatto di questo messaggi. Nell’orizzonatlità della loro trasmissione si lanciano, i messaggi, come missili verso l’utente che non può fare altro che essere preso in pieno dalla loro forza.
Le potenzialità delle comunicazioni che passano attraverso la rete sono enormi: forgiano, modificano, creano, stabiliscono opinioni. Le rendono pubbliche e influenzano chi a quelle opinioni ha accesso cioè tutti). Ma la più grande forza sembra essere che queste stesse opinioni vincenti sono a loro volta influenzabili e soggette a cambiamento perchè vivono nella rete, in un continuo scambio di informazioni che fluidamente converge in uno stesso immaginario punto centrale. E allora niente è più statico, ma mutevole, passeggero.
Dunque, senza osservare il messaggio nella sua natura e nella sua struttura, osserviamo il mezzo inteso come la rete nella quale i mezzi si immettono e ci accorgeremo che la potenzialità di quegli stessi mezzi sta nel conivere in una piazza, e comigliare ai greci che nella agora in un continuo sviluppo di idee ed opinioni. La modernità ha apportato un cambiamento fondamentale al modus pensandi dell’utente: ogni opinione può cambiare.
È un potere importante, quello dei mezzi di massa e della rete, da maneggiare con cura.
Roberta Martucci Schiavi è autrice su twago e lavora come web writer freelance