La Premier League si conferma ancora una volta il campionato più ricco del mondo, conquistando il record in quanto a spese complessive nella stagione 2015/2016. Con la conclusione della sessione di mercato invernale, si arriva infatti ad una cifra pari a 1,32 miliardi di euro.
Dopo una sessione invernale ricchissima di colpi di mercato, conclusasi due giorni fa anche per quanto riguarda la Premier League, l’Inghilterra si conferma ancora una volta la Regina del calciomercato. Nella stagione 2015/2016 il calcio inglese avrebbe speso, come rivela la BBC, la bellezza di 1,4 miliardi di euro in scambi: una cifra record questa, che supera il tetto del miliardo fissato sempre dallo stesso un paio di anni fa. Non c’è da stupirsi, tuttavia, poiché già da quest’estate la Premier è stata il centro delle trattative più importanti d’Europa. Squadre come il Chelsea, il City, lo United o il Liverpool si sono aggiudicati nomi famosissimi del panorama calcistico mondiale. Ma tutto ha un prezzo: già, perché giocatori come Firmino ( 41 milioni di euro versati dai Reds nelle tasche dell’Hoffenheim ), Depay ( allo United per 28 milioni ), Falcao ( costato 35 ai Blues ) e ancora Cech, Darmian, De Bruyne, Ogbonna, Sterling ( per ben 63 al City ), Benteke e molti altri hanno fatto lievitare il totale delle spese dei club inglesi ad 870 milioni – di sterline – nella sola sessione estiva. Non meno dispendiosa è stata quella invernale ( tot. 175 ) che si è evidenziata per gli arrivi di Imbula allo Stoke, Pato al Chelsea e Doumbia al New Castle.
Cifre del #calciomercato: la #Premier si supera ancora, altro record con 1,4 mld di spesa! https://t.co/WO0FZMsmbA pic.twitter.com/1gGn5ETcJr
— Transfermarkt.it (@TMit_news) 2 Febbraio 2016
Nel mercato di riparazione spendono di più le piccole: sono addirittura 90 i milioni di sterline versati dalle ultime sei del campionato.
Quando la squadra vince, non si cambia. Ma se invece la squadra perde ed è in difficoltà, allora certe volte è necessario intervenire massicciamente per modificarne l’organico. A questo scopo serve infatti il mercato invernale: per dare nuove idee e soluzioni ai club che se la passano meno bene. Più della metà dei 175 milioni di sterline spesi a gennaio, infatti, appartenevano ai club che occupano le ultime sei posizioni del campionato; 50 di cui scuciti da New Castle e Norwich. Mentre l’estate scorsa era stato il City dello Sceicco Mansour ad aver occupato il primo posto per spese, con De Bruyne e Sterling che si erano fatti pagare da soli 104 milioni di sterline. Se il picco delle spese si tocca in Premier, con appunto più di un miliardo di sterline, qual è la situazione in cui versano gli altri campionati europei? Per l’Italia c’è una magra consolazione – anche se dipende dai punti di vista – dato che la Serie A si piazza al secondo posto per spese nella sessione invernale con circa 66 milioni di euro investiti. A seguire la Bundesliga ( con 46,1 milioni ) e Liga. Il profondo abisso tra la Premier e gli altri campionati europei in questi termini deve essere anche analizzato alla luce del bilancio elaborato dalla Deloitte & Touche nella stagione 2013/2014, secondo cui all’epoca le squadre inglesi ricevevano già 1,56 miliardi di sterline per i diritti televisivi, 171 milioni in più rispetto a quelle della Liga, 405 in più rispetto a quelle della Serie A e 606 in più rispetto alla Ligue 1.
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— Stoke City FC (@stokecity) 1 Febbraio 2016