By Carlo Catalano on maggio 24th, 2013
penso che nell’ambito di “diversamente speleo” possa interessare questa presentazione:
La tecnologia
a servizio della disabilità
Laureando Carlo Catalano
Relatore Prof.ssa Floriana Falcinelli
Anno Accademico 2011/2012 30 Aprile 2013
Vivo e sperimento ogni giorno le problematiche legate alla
disabilità.
La scelta di questo corso di studi nasce proprio dal tentativo
di superare le difficoltà.
Una persona su una sedia a rotelle è sicuramente disabile,
ma potrebbe potenzialmente non essere handicappata se
venissero rimosse tutte le barriere architettoniche e culturali,
in modo tale da non precluderle l’accesso a nessun settore
della vita sociale.
In questa prospettiva la tecnologia può fornire strumenti
essenziali per migliorare la qualità della vita.
Handicap e Disabilità.
Handicap è una parola inglese, nata verso la metà del 1800 negli ambienti
ippici londinesi. I fantini che cavalcavano i cavalli favoriti erano costretti a
correre con una mano (hand) sul berretto (cap), creandosi uno svantaggio.
HANDICAP = SVANTAGGIO.
Nel 1980 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) proponeva la
seguente distinzione:
• Disabilità: limitazione o perdita, dovuta a menomazione, della capacità
di compiere le attività nel modo o nell’ampiezza considerati normali per
un essere umano;
• Handicap: condizione di svantaggio, dovuta a menomazione o a
disabilità, che in un certo soggetto limita o impedisce l’adempimento del
ruolo normale in relazione all’età, al sesso e a fattori socioculturali.
Nel 2001 l’OMS delibera il documento ICF
(Classificazione internazionale di
funzionamento, disabilità e salute) che
analizza e descrive la disabilità come
esperienza umana che tutti possono
sperimentare.
Tale documento analizza la salute
dell’individuo in chiave positiva,
sottolineando la correlazione tra salute ed
ambiente, e arrivando alla definizione di
disabilità come condizione di salute in un
ambiente sfavorevole.
La disabilità in cifre.
Secondo l’indagine Istat sulle Condizioni di salute e il ricorso ai
servizi sanitari del 2004-2005, in Italia le persone con disabilità
sono 2milioni 609mila; tra cui circa 1 milione di invalidi motori e
oltre 1 milione di disabili sensoriali.
I dati sugli studenti con disabilità iscritti all’Università statale
presentano un andamento crescente.
Dall’anno accademico 2000-2001 al 2006-2007, si ha il passaggio
da 4.813 a 12.403 iscritti. I dati mostrati riflettono l’ultimo
aggiornamento disponibile.
Ausili e disabilità.
Gli obiettivi diventano spesso raggiungibili se si
facilita il percorso per favorirne il raggiungimento.
Gli ausili sono l’insieme degli strumenti di supporto
tecnologico e servizi alla persona che assicurano o
facilitano il percorso di reinserimento sociale,
familiare e lavorativo di coloro che ne usufruiscono.
Di fondamentale importanza per la maggior parte
dei disabili è la possibilità di ricorrere all’accesso
facilitato per l’uso del computer.
Tale modalità, spesso standard nel computer o
scaricabile dalla rete, permette, soprattutto in
presenza di disabilità di tipo motorio, di conservare
sufficiente autonomia (presuppone l’uso di almeno una
mano per potersi servire della tastiera, ma fornisce molte
facilitazioni per l’utilizzo dei mezzi e della tecnologia
informatica).
Focalizzando l’attenzione sulla disabilità motoria, è
possibile distinguere due forme di ausili:
?Ausili informatici comuni: tastiere virtuali su schermo,
emulazione mouse virtuale, tastiere espanse, scudate,
ridotte, trackball, finger mouse, mini mouse, mini joystick,
switch a pulsanti o a pedali, joystick, sistemi di
riconoscimento vocale;
?Ausili informatici ad alta tecnologia, utilizzati in caso di
disabilità più gravi: caschetti per la scrittura, puntamento
oculare, puntamento con la testa, ed i sistemi «Occhi
puntati» e «Brain computer interface».
Ausilio di tipo “Occhi puntati”.
E’ un nuovo ausilio alla comunicazione basato su un
software, open source e low cost, capace di far interagire i
movimenti della pupilla con lo schermo di un computer.
Ausilio di tipo “Brain computer interface”.
Permette di controllare un computer o qualunque altro dispositivo
elettronico immaginando un movimento.
L’acquisizione e l’interpretazione di segnali elettroencefalografici è stata
utilizzata con successo, per comandare il movimento di una sedia a rotelle
su percorsi predefiniti, o la sintesi vocale di un set definito di parole.
Gli ausili, per essere tali, devono
corrispondere nel miglior modo possibile,
alle esigenze del soggetto.
Ogni persona è diversa, con interessi e necessità
particolari e, poiché
“…l’uomo non è fatto per il sabato, ma il sabato
per l’uomo…”,
anche l’ausilio deve adattarsi alle diverse esigenze
personali, tenendo conto della centralità della
persona nella sua unicità e peculiarità.
Rete e Disabilità.
• La capacità di utilizzo della rete è definita tecnicamente come
usabilità, secondo la normativa ISO 9241 del 1993, ovvero
“l’efficacia, l’efficienza e la soddisfazione con cui utenti specifici
raggiungono specifici obiettivi in una situazione particolare”.
• Tutti i siti web e le applicazioni software, per non perdere la propria
efficacia, dovrebbero essere progettate in modo da essere accessibili e
usabili da tutti.
• Gli standard di accessibilità più noti, attualmente affermati a livello
internazionale come standard universali, sono quelli elaborati nel 1997,
dai gruppi di lavoro della WAI (Web Accessibility Iniziative).
• Secondo le direttive WAI è accessibile un sito che non presenti
barriere, pur non rinunciando alle componenti multimediali, e
avvalendosi di equivalenti testuali associati alle componenti non
testuali.
• Il termine e-learning è utilizzato per indicare il ricorso
alle tecnologie multimediali e ad Internet, per migliorare
la qualità dell’apprendimento, facilitando l’accesso alle
risorse, ai servizi, agli scambi in remoto, alla
collaborazione e creazione di comunità virtuali di
apprendimento.
• L’e-learning può costituire, in presenza di disabilità, un
efficace approccio educativo, grazie al superamento dei
vincoli spazio-temporali, alla flessibilità,
all’individualizzazione, alla personalizzazione dei
percorsi e all’interattività.
La tecnologia ha un carattere ambiguo: diversità e
differenza da un lato, omologazione dall’altro.
Internet ha in sé questo duplice aspetto: permette
ad ognuno di esprimersi nella sua diversità,
rendendo nello stesso tempo tutti più simili.
Internet infatti è un mezzo che tende spesso ad
uniformare e semplificare nel virtuale realtà ben
più complesse e sfaccettate, quali quelle legate alle
disabilità motorie.
Il fine dei nuovi mezzi tecnologici a supporto
della comunicazione non è quello di
standardizzare le differenze, ma di valorizzare
ciò che ciascuno può dare, in termini di
autosufficienza, affermazione personale ed
esercizio della propria libertà.
I mezzi telematici aprono un panorama di
prospettive e possibilità laddove gli unici
orizzonti visibili sono quelli delle mura
domestiche.
L’utilizzo della rete è per me
possibilità di comunicare con gli altri,
di essere presente nel mondo,
di esprimere e far vivere le mie idee
attraverso la redazione di un blog
personale.
La scelta di aprire un blog, nell’aprile 2006, è stata inizialmente
un modo per vincere la pigrizia, poi, poiché la mia attività si
limitava a leggere il giornale, è divenuta anche la possibilità di
riportare una mia sintesi commentata degli articoli.
Il blog è oggi una proiezione di me stesso e, soprattutto, un modo
per sentirmi vivo.
Grazie per l’attenzione!