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«La prevenzione fa parte del gioco» : al via la campagna promossa da ArciGay

Da Pianetagay @pianetagay
Due ragazzi che giocano a Batman e Robin, due a guardie e ladri e due a tennis sono i protagonisti della campagna nazionale di sensibilizzazione alla lotta e prevenzione all’hiv/aids lanciata da Arcigay per l’1 dicembre di quest’anno. La campagna si rivolge al target msm, e cioè a maschi che fanno sesso con altri maschi, con un messaggio diretto e che finalmente coinvolge persone sieropositive e persone sieronegative in quello che è il grande gioco di squadra della prevenzione. Un gioco che, grazie all’uso di preservativi, lubrificanti e barriere dentali, è da sperimentare in ogni rapporto sessuale.
30 mila cartoline e 3 mila manifesti che riportano lo slogan “Con chiunque tu scelga di giocare la prevenzione fa parte del gioco” saranno diffusi nei prossimi mesi, grazie all’energia dei comitati locali dell’associazione in città e cittadine italiane e veicolate nel circuito ricreativo di Arcigay. Alla diffusione si affiancheranno decine di iniziative locali di sensibilizzazione, informazione e approfondimento.
L’idea della campagna di quest’anno prende spunto dalle riflessioni dei partecipanti al laboratorio sperimentale "Designing prevention” rivolto giovani ragazzi lgbt e realizzato nell’ambito del progetto ECDC, promosso dalla Consulta delle Associazione per la lotta all’aids. La campagna, che ha visto la partecipazione di volontari del Comitato di Arcigay Padova, usa il tema del gioco come metafora di una sessualità vissuta serenamente e distante da paure, pregiudizi e discriminazioni, proprio grazie agli strumenti e alle risorse offerte dalla prevenzione.
L’iniziativa vuole anche sottolineare come la sessualità e la vita di coppia siano un diritto di tutti, sia delle persone sieropositive che di quelle sieronegative, e di come la prevenzione sia una responsabilità che coinvolge entrambi i partner. In questo senso l’associazione ribadisce l’importanza della lotta alle molte forme di discriminazione e stigma che investono le persone sieropositive costringendo molte di loro all’invisibilità.
“Ci muoviamo nel deserto italiano della prevenzione”, spiega Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay, “nel totale disinteresse delle Istituzioni. Non è un caso che i dati nazionali ci dicono che oltre un terzo delle nuova diagnosi di hiv è in fase avanzata della malattia. Abbiamo più volte denunciato il disastro, restando per lo più inascoltati, ci attendiamo dal nuovo Governo un rapido cambio di marcia”.

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“L’associazionismo non si può sostituire allo Stato nella lotta all’hiv/aids e il nulla degli ultimi anni, insieme ai tagli alla spesa sanitaria, hanno portato a pericoloso rallentamento del sistema ”, aggiunge Rebecca Zini, responsabile salute per l’associazione.
“Sosteniamo fortemente la Dichiarazione di Roma, sottoscritta da più di 100 associazioni nel luglio scorso, che evidenzia una serie di passaggi obbligati per il nostro Paese e che riguardano la prevenzione, la cura medica, la lotta alla discriminazione e la tutela dei diritti, l'azione globale di contrasto. E l’ora di agire è subito”, conclude la Zini.

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