Cose
buone l'amministrazione Alemanno ne fece davvero poche, e comunque
molte molte meno rispetto alle cose cattive. Tra gli sparuti spunti
positivi, tuttavia, ce n'era uno in particolare che rispondeva al
nome Pics. Tanti hanno sentito questa sigla senza sapere cosa volesse
dire: “Pronto Intervento Centro Storico”, voleva dire. Ma grazie
ad un gestione volitiva, il gruppo di “marines” (così si
soprannominano tra loro) si è espanso in tutta la città,
combattendo contro quelle forme di criminalità che fino a qualche
anno fa venivano ignorate dalle istituzioni, ma che rappresentano
l'humus e il presupposto su cui si fondano altre forme, ben più
gravi, di criminalità. Affissioni abusive, graffiti sui muri,
sporcizia, verde pubblico in stato di abbandono, manifesti dei
politici, adesivi dei traslocatori, locandine illegali affisse a pali
e semafori. Roba che passa quasi inosservata al romano medio ma che
rappresenta il primo passo di quel degrado urbano che poi si compie
con altre infrazioni più macroscopiche. E che, tuttavia, si rivela
macroscopica anch'essa quando si scopre – grazie ai Pics da sempre
in collaborazione quotidiana coi blog antidegrado come questo – che
chi affigge adesivi “Traslochi&Sgombri” non è un povero
bisognoso alla ricerca di un umile lavoro per sbarcare il lunario e
mettere insieme il pranzo con la cena, bensì una complessa
organizzazione criminale che stampa migliaia di adesivi all'estero,
manda degli schiavi ad affiggerli imbrattando tutto (cassonetti,
semafori, segnaletica, portoni, cancelli, giardini), procacciandosi
ignari clienti, ritirando merci che poi finiscono invece che smaltite
correttamente in discarica o sversate nei parchi in monnezzai abusivi
o nei mercatini del rubato e del trovato. Questa è solo una delle
mille attività dei Pics, una delle attività che potrebbe
interrompersi o cambiare la propria impostazione. Una impostazione
che, è facile capirlo, dava e dà fastidio a molti visti i giri di
denaro inenarrabili che vi sono dietro ad episodi di degrado che solo
ai più ingenui appaiono poco significanti.
Ehssì
perché nelle ore che hanno preceduto la nomina di Oreste Liporace a
capo dei Vigili Urbani si è consumato un blitz. Nulla di illegale,
un semplice avvicendamento, una semplice nomina che però, per come è
stata fatta (tra l'altro in un momento in cui il capo del corpo era
semplicemente ad interim), rischia di minare alla base il
funzionamento di questo corpo speciale di vigili che, questi sì,
veramente stanno in strada e fanno come giustamente auspica per tutti
gli altri Liporace. È stato insomma nominato un capo del settore, un
capo che prima non c'era e le cui funzioni venivano assolte da
Anselmo Ricci. La nomina di una persona sopra la sua testa crea di
fatto un altro capo dei Pics e costringe Anselmo Ricci, se le cose
non cambieranno, a lasciare quel posto e chiedere trasferimento
altrove. “Molti di
noi Pics probabilmente vorranno seguire Ricci nel suo nuovo incarico”
ci racconta uno dei componenti di questo corpo che ci chiede di
rimanere anonimo “e
così il rischio è che il gruppo, davvero molto affiatato, si
potrebbe smembrare ed essere meno efficace su tutte le partite che
stanno a cuore soprattutto a voi blog. La differenza, sulla pelle
della città, si potrebbe vedere nel giro di poche settimane:
affissioni, graffiti, le famose locandine ai pali che ormai erano da
noi sistematicamente sanzionate ed erano sparite”.
Una assoluta emergenza per Liporace. “Anche perché” aggiunge la nostra fonte “con una azione del nuovo comandante il tutto potrebbe rientrare”. Sarebbe incredibile che un corpo che merita solo di essere rinforzato, che – ovviamente – ha l'apprezzamento della vicecapo di gabinetto Rossella Matarazzo, rischi di smembrarsi per una nomina scomposta e priva di logica operativa. E, magari, perché rappresenta una delle rarissime eccellenze della precedente giunta...






