Nei primi cento anni di storia l’Italia ha incrociato la Finlandia dodici volte e solo due volte i finlandesi non hanno perso. Il pareggio di Roma del 27 settembre 1975 è costato caro in proiezione fase finale degli Europei 1976, ma quello era un traguardo che -data la forza dell’Olanda- gli azzurri non avrebbero forse toccato neanche in caso di vittoria.[1] Molto più dolorosa fu, invece, l’unica sconfitta, patita, tra l’altro, nel primo match ufficiale della storia della nazionale.
Gli azzurri avevano pagato sul campo i problemi interni alla Federazione: in due anni di attività e otto match ufficiali, la nazionale italiana aveva visto alternarsi ben sei commissioni tecniche, tre dall’inizio del 1912. L’ultima di queste constava del solo Pozzo, scelto in tutta fretta come commissario unico in vista della partecipazione olimpica. “Attorno a me c’era il vuoto, in tutto, meno che in fatto di aspirazioni e di ambizioni” e anche questa affermazione rende bene l’idea. A peggiorar le cose la ristrettezza dei fondi del Comitato Olimpico, che aveva imposto una rosa di soli 14 giocatori, e i permessi militari, che il Ministero della Guerra non aveva voluto concedere a molti degli atleti sotto le armi.
La Grande Guerra era, infatti, alle porte, l’aria del conflitto spirava in tutti gli angoli del Vecchio Continente e anche su alcune grandi e piccole sfide sportive che andarono in scena in terra svedese. Se già nel 1912 l’Italia fosse stata nemica dichiarata degli imperi centrali,[2] la partita contro gli austriaci avrebbe forse avuto un peso diverso, simile a quello di Finlandia-Russia, match che proprio il brutto esordio italiano in qualche modo agevolò.
Il match che valse il passaggio alle semifinali andò in scena il 30 giugno 1912 al Tranebergs Idrottsplats. Inizio ore dieci del mattino e, quindi, per i finlandesi, neanche 24 ore di riposo dopo la lunga sfida con l’Italia. I russi erano, invece, meno stanchi perché erano stati esonerati dal turno precedente, ma nonostante questo persero la sfida nel finale. Dopo il gol di Wiberg, alla mezzora, e quello di Butusov al 72′, fu, infatti, Öhman all’80’ a siglare il gol vincente. La vittoria simbolica sul campo da calcio precedette di cinque anni la dichiarazione di indipenza, che sarebbe arrivata il 6 dicembre 1917 a margine della Rivoluzione d’Ottobre.
La doppia fatica si fece comunque sentire sulle gambe dei finnici col passare del torneo olimpico d Stoccolma: dopo il 4-0 in semifinale col Regno Unito, futura medaglia d’oro, arrivò un disastroso 9-0 nella finale per il bronzo contro l’Olanda nel breve volgere dei successivi quattro giorni. Sempre comunque meglio della Russia che subì un terrificante 16-0 dalla Germania nel torneo di consolazione.
federico
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[1] Olanda chiude il girone con 8 punti, alla pari con la Polonia e con un punto in più sull’Italia, ma la vittoria degli azzurri, 1-0 all’Olimpico, avviene a qualificazione decisa
[2] Il quinto Trattato della Triplice alleanza fu firmato a Vienna il 5 dicembre 1912
[3] Fonte wikipedia.en: la bandiera è di una società femminile di ginnastica con sede Helsinki, ma costituita da persone di lingua svedese. Wikipedia non ne fornsisce il nome
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