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Lunedì mi sono alzata, ho aperto la finestra e ho trovato ad attendermi la prima nebbia settembrina. Io abito in Val Padana e la nebbia per noi è fida compagna che ammanta con il suo velo buona parte dell'inverno. Ma non sono tutte uguali le nebbie, no.C'è quella settembrina, luminosa, che al primo salir del sole gli lascia il suo posto. Un preludio di autunno con un piede ancor dentro all'estate. Ti inganna perché esci con il felpone, tutta infreddolita, e dopo un'ora ti ritrovi accaldata e in affanno. E' color zucca e uva gialla.Questa prima nebbia leggera lascia il posto alle nebbie di ottobre, più dense ma ancora chiare, cominciano a ingrigire le giornate e adesso il felpone lo indossi volentieri tutto il giorno, nell'aria c'è già un preludio d'inverno e oramai quasi quasi hai voglia che arrivi, di chiuderti in casa a leggere con una tazza di tè caldo.Arriva novembre, non è ancora il tempo di quelle giornate invernali frizzanti e soleggiate, il freddo non è ancora forte, però la nebbia si fa salda, si aggancia agli oggetti e diventa quasi materica, quando si solleva lascia attorno un panorama grigio e privo di colori, unica nota gialla le foglie oramai a terra, che scrocchiano sotto alle scarpe che escono dall'asilo. Uno dei pochi momenti in cui i bimbi di oggi somigliano ai bimbi che siamo stati noi.
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Ma la magia più grande si crea a Natale, quando la nebbia è solida e si confonde col fiato delle persone che camminano per la strada, quando filtra in maniera suggestiva e calda le luci natalizie delle case e delle piazze, camminando per la strada anche i rumori sembrano smorzati.Mi piace la nebbia, ve ne siete accorti?
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Dall'ultimo numero di Taste&More un brodo che come la prima nebbia, profuma di zucca e unisce l'autunno all'estate con i frutti di mare
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