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di Andrea Segre avevo già visto e molto apprezzato Io sono Li ; non mi delude affatto questo suo nuovo film, e meno male, perchè qualche mese fa invece mi deluse moltissimo il più recente lavoro di un altro regista che avevo precedentemente molto gradito. in La prima neve il protagonista è di nuovo un immigrato, uno di quelli arrivati in Italia per sfuggire alla guerra civile in Libia, tuttavia non si parla di immigrazione e dei problemi ad essa connessi, anche se è inevitabile che la cosa sia in sottofondo. il tema del film invece è la perdita di una persona cara; a Dani infatti è morta di parto la moglie proprio appena sbarcati in Italia ed egli, incapace di accettare e di rassegnarsi, finisce per rifiutare la figlioletta che le ricorda troppo la donna e la cui vista quindi basta a riempirlo di tristezza. sul versante italiano non va meglio all'undicenne Michele che ha perso il padre in un incidente in montagna e che, oltre a non riuscire ad accettare la sua mancanza, ne incolpa la madre. mentre i due combattono contro i propri demoni, le persone che hanno accanto non riescono a connettersi con loro, a spezzare il muro di dolore che si sono costruiti intorno, ma sarà proprio il frequentarsi dei due, l'uomo e il bambino, e il riconoscere a istinto la stessa sofferenza ad aiutare entrambi ad abbattere quel muro. che dire? un film commovente, delicato, davvero molto bello e che, come molti altri di questo genere, passerà quasi inosservato al grande pubblico, ed è un gran peccato perchè Segre è bravissimo nel raccontare l'animo umano e nel descrivere le emozioni grandi e piccole che ci accomunano al di là del colore della nostra pelle o della forma dei nostri occhi.
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