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La prima notte dai nonni

Da Paola

Beautiful grandmother singing to her newborn baby grandson sitti

Tempo di vacanze, finalmente.

Per molti bambini l’estate è anche l’occasione per qualche giorno lontano da casa, magari in compagnia dei nonni. Una vera fortuna, che implica però il distacco da mamma e papà non solo durante il giorno ma anche durante la notte. E nel momento delicato della messa a letto, in molti piccoli potrebbe scattare la nostalgia di casa.

Che si tratti di una vera e propria vacanza, o solamente una notte fuori casa, la prima volta è comunque un passaggio importante per i nostri piccoli, a cui dare l’importanza che merita.

La prima notte fuori casa per noi è arrivata con un certo ritardo: cinque anni e mezzo. Non abbiamo aspettato tanto per una ragione specifica. Semplicemente non è capitato prima. O meglio, non ne abbiamo avuto necessità e la piccola non ne aveva fino ad ora espresso il desiderio. Perciò abbiamo atteso l’occasione giusta. E l’occasione è arrivata. Concerto per mamma e papà, prima notte fuori casa per lei che, forse proprio per questo ritardo, è stata accolta con una certa emozione (ma sì, diciamo pure apprensione). Abbiamo cercato di rendere la cosa “naturale e divertente” provando a dare la giusta importanza a un evento che, in fondo, era per tutti una novità. Ecco come ci siamo preparati.

Prima di tutto abbiamo deciso insieme lo zainetto che avrebbe portato con sé e il suo contenuto. Una vera e propria mini valigia, come quella per le vacanze, anche se si trattava di una sola notte. La preparazione è stata accolta con molto entusiasmo anche per la parte relativa al necessaire: spazzolino e dentifricio, spazzola ed elastico per i capelli, un cambio di intimo per la mattina seguente. E il pigiamino, ovviamente.

Poi siamo passati alla parte ludica. Il primo pensiero è stato il compagno di nanna, che qui a casa, come vi dicevo, in quest’ultimo periodo è il suo bambolotto. Con molta sorpresa mia figlia ha proclamato che non voleva compagni di nanna per dormire dai nonni. Ho accolto la sua richiesta ma, da mamma, ho ascoltato anche il mio sesto senso e ho messo nello zainetto un pupazzetto che funge a volte da sostituto. Giusto per essere certa che, ritrovandosi sola in un letto nuovo, non sentisse all’improvviso la voglia di stringere “un amico” a sé. Mi hanno detto che poi non ce n’è stato bisogno, ma io ve lo consiglio, almeno per la prima notte in un letto nuovo lontano da casa. Non si sa mai.

Abbiamo ultimato lo zainetto con una lettura della buonanotte che sarebbe stata letta dalla nonna, per mantenere le abitudini rassicuranti anche fuori casa.

La preparazione è stata divertente e la prima notte fuori casa un vero successo.

Un ultimo piccolo consiglio se arrivate anche voi un po’ tardi alla prima esperienza di nanna lontano da mamma e papà. Non chiamate! Anche se la tentazione, a un certo punto, si farà pressante. Date istruzioni precise e chi affidate il vostro bimbo, che vi chiami anche solo se lui esprime il desiderio di sentire la vostra voce. Ma non siate voi a telefonare. Date fiducia al vostro piccolo e alle persone a cui lo affidate e lasciate che vivano quest’esperienza a modo loro.

Per il resto… godetevi la vostra notte di libertà.

La mattina seguente il racconto della sua prima nanna fuori casa è stato un momento davvero emozionante!

A che età i vostri marmocchi hanno trascorso la loro prima notte fuori casa? E com’è stata quest’esperienza per voi e per loro?


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