La primavera turca: scontri a Istanbul. La Turchia paga le giravolte strategiche

Anche questo sabato mattina, migliaia di manifestanti a Istanbul si sono scontrati con la polizia nella manifestazione più violenta che la Turchia ha visto negli ultimi anni. Centinaia sono stati i feriti e decine gli arrestati in feroci scontri che i media hanno definito la Primavera turca che si diffonde in tutto il paese.

Le proteste sono iniziate venerdi (ieri, 31 maggio 2013) a causa di recriminazioni sulla salvaguardia di un parco naturale nei pressi di Istanbul, ma ben presto sono fermentate e hanno abbracciato la condotta generale di Erdogan. Alcuni partiti di opposizione, per descrivere la reazione della polizia, hanno parlato di “terrorismo di Stato”.

Sembra ironia della sorte, ma la Turchia, che cambiando le proprie strategie aveva abbandonato i vicini (come la Siria) per riavvicinarsi ad Israele, fomentando le primavere arabe, vede al proprio intenro montare la rivolta. La mancanza di strategia e di cooperazione con i vicini e l’amicizia con uno stato razzista e guerrafondaio come Israele a quanto pare si paga aspramente.