Un articolo a firma di Massimiliano Peggio pubblicato sul sito de La Stampa, informa che il sostituto procuratore della Repubblica di Torino, Raffaele Guariniello, sta indagando sul caso di 335 militari dell'Esercito colpiti da mesotelioma pleurico, la malattia mortale causata dall'esposizione all'amianto. I casi, frutto del lavoro di indagine dell'Osservatorio sui tumori professionali istituito presso la Procura di Torino, si riferiscono a militari, perlopiù deceduti, che hanno guidato mezzi cingolati o manipolato in qualche modo l'attrezzatura destinata a tali veicoli. Gli inquirenti sospettano che l'amianto sia ancora presente in alcuni mezzi militari, nonostante sia già stata avviata l'opera di bonifica e di sostituzione dei mezzi obsoleti. Sull'argomento, il procuratore Guariniello è stato ascoltato lo scorso 26 giugno dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito. Il magistrato ha sottolineato, tra l'altro, come la scarsa applicazione delle misure di prevenzione sui luoghi di lavoro in generale, si accentui proprio in ambito militare. Il motivo risiede nel fatto che la vigilanza in materia di sicurezza del lavoro è attribuita ai servizi sanitari della stessa amministrazione militare (art. 13-comma 1 bis - del D..Lgs 9.4.2008, n. 81) e ciò, come specificato dall'art. 249 del DPR 15.3.2010, n. 90 ("Testo Unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare"), per ragioni di non divulgazione di informazioni che possono incidere nell'interesse della difesa militare e della sicurezza nazionale: «E' palese - ha detto il dr. Guariniello - e l'esperienza lo conferma, che sussiste una difficoltà oggettiva per il personale militare addetto alla vigilanza, a svolgere i propri compiti con l'indispensabile autonomia e serenità, considerata la possibile e frequente subordinazione gerarchica dell'organo vigilante rispetto al soggetto vigilato. Occorrerebbe invece una terzietà che una tale "giurisdizione domestica" non assicura» Un altro punto debole è l'individuazione del "datore di lavoro" in ambito militare, figura alla quale compete, tra l'altro, anche la valutazione di tutti i rischi connessi all'attività lavorativa.
Il dr. Guariniello ha proposto, tra l'altro, di estendere la competenza dell'osservatorio piemontese a tutto il territorio nazionale in collegamento con una Procura nazionale specializzata nella materia L'importanza del lavoro svolto dall'organismo piemontese è testimoniato dagli oltre 26 mila casi segnalati, 15 mila dei quali si sono rivelati connessi all'esposizione professionale. Gli effetti dell'attività di tale organismo hanno non solo permesso l'avvio dell'azione penale, ma hanno avuto riflessi sul riconoscimento del risarcimento del danno da parte dell'Inail e consentito l'avvio di misure di prevenzione sui luoghi di lavoro. Per leggere l'intero resoconto dell'audizione del dr. Guariniello, cliccare qui