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La professionalità di CHIC e la sua Guida così così

Creato il 09 maggio 2015 da Dfalcicchio

Guida Chic

Foto dell’Ufficio Stampa ICS 

E’ uscita la Guida CHIC (Charming Italian Chef) 2015/16 ed è stata presentata  in una bella sede nel centro di Milano.

L’associazione che raggruppa, in aumento costante, un centinaio di chef, alcuni  molto giovani, sparsi in tutta Italia e con una piccola rappresentanza all’estero, ha in Marco Sacco, patron del Piccolo Lago di Verbania, un presidente attivo e generoso di suggerimenti e iniziative.

CHIC ogni anno dà vita a  una serie di eventi che girano la penisola e mettono costantemente a confronto l’inventiva dei vari chef, con il pubblico variegato che partecipa alle loro iniziative.

Una caratteristica  molto positiva del gruppo è l’alta professionalità degli iscritti: si caratterizzano per poche pose alla moda televisiva, alla masterchef per intenderci e tanta sostanza e creatività, non fini a se stesse. Abbiamo visitato di persona alcuni locali e sono molto validi, sotto tutti gli aspetti.

La forza principale di CHIC è di proporre varie cucine, tutte mediamente valide,  senza abusi alla moda e senza inutili virtuosismi, che poi portano solo a far pubblicità ai prodotti industriali in televisione e fanno smarrire la strada del gusto e della creazione.

C’è poi la parte non culinaria, per così dire. E qui CHIC deve migliorare. La guida rimane modesta, rispetto al livello degli chef presentati. Quest’anno la copertina è diventata rossa vinaccia, lasciando il nero e ha perso impatto e eleganza. Nei testi ci sono ancora errori (per esempio nell’indice non appare il locale del presidente Sacco), la versione inglese a volte è un po’ maccheronica. La presentazione pubblica aveva speech e interventi carenti.

In altri termini, la guida e i suoi supporti on stage non sono poi così chic, come ci si aspetterebbe, anche in relazione ai prezzi dei locali che hanno un livello che necessita del dovuto “contorno”.

Mauro Pecchenino


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