Spendere tutti i soldi che si hanno per scappare dalla fame, dalla guerra, dalle persecuzioni, dalla morte certa, imbarcandosi su un gommone attraverso cui giungere in Europa alla quale chiedere asilo e lavoro: è il sogno di migliaia di rifugiati che scappano dal loro Paese, confortati dalla speranza, ma ignari del fatto che la loro vita sarà ugualmente difficile, umiliante – d’altra parte agli scafisti e agli organizzatori di queste traversate poco importa che in tanti troveranno la morte in mare, e che i sopravvissuti saranno ammucchiati in campi di accoglienza sempre più pieni, dalle condizioni di vita sempre più difficili, in attesa che si faccia qualcosa di essi, qualsiasi cosa. L’importante è prendere soldi, parecchi.
Un problema di che riguarda, dal punto di vista del territorio, principalmente Lampedusa e le coste meridionali della Sicilia, con il Governo Italiano incapace di costringere la menefreghista Europa ad agire, e i politici in primo luogo leghisti o filo-leghisti che opterebbero per i respingimenti in mare, che sarebbero nei fatti una condanna a morte per migliaia di bambini, di donne, di disperati. Disperati che nella quasi totalità dei casi vogliono raggiungere la Francia, la Germania e i Paesi nordici.
Durante un convegno sul progetto Araknos II contro la sclerosi multipla, la professoressa Maria Triassi dell’Università di Napoli Federico II ha affermato la necessità di vaccinare e migliorare le condizioni di vita dei migranti: in Italia il clima è meno caldo che in Africa, e ciò potrebbe “risvegliare” dei virus come la tubercolosi e la meningite che in Italia sono debellati da tempo, dei quali si verificano dei casi rarissimamente. Il sovraffollamento e le condizioni igieniche scarse favoriscono il contagio, allora è necessario prevenire per scongiurare epidemie. Si tratta di umanità e buon senso, concetti che né l’Italia né l’Europa conoscono, o meglio, scelgono deliberatamente di ignorare.