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La Promenade dell’Orchestra Senzaspine: A Spasso con la Musica

Creato il 18 aprile 2014 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Chiara Segreto 

Lo scorso 15 aprile si è tenuto Promenade, il nuovo sfolgorante concerto dell’Orchestra Senzaspine. La platea del Teatro Auditorium Manzoni di Bologna era per l’occasione colma e calda come ad un concerto rock. L’Orchestra Senzaspine è un’orchestra indipendente, giovanissima perché nata nel mese di maggio dello scorso anno, ma soprattutto perché i membri sono tutti under 30, compresi i due direttori. L’intento con cui si è formata è quello di riavvicinare alla musica e all’arte il pubblico in modo trasversale, abbattendo ogni muraglia di età e di formazione culturale. Per questo sono organizzati tra gli altri anche i concerti aperti, ovvero performance in cui gli astanti vengono invitati a condurre brani famosissimi con risultati davvero impensati. Le esibizioni sono studiate nell’ottica di non respingere i neofiti della classica, ma di accoglierli e sedurli. È appunto senza spine l’approccio di questa orchestra. Anch’io rientro in questa categoria di “spaventati avventori neofiti”. Ma la paura l’ho dimenticata subito, i pezzi proposti mi erano familiari, ed il pubblico mi somigliava, avevano tutti occhi curiosi, tante domande, e ci si contaminava fra estranei, irrequieti tra i sedili di porpora. Come annunciato dal titolo dell’evento, e dall’azzeccata locandina, Promenade è stata una passeggiata che ha visto l’incontro tra due grandissimi compositori: Modest Petrovič Musorgskij e Maurice Ravel.

La Promenade dell’Orchestra Senzaspine: A Spasso con la Musica

Ad introdurre l’evento è stato Matteo Parmeggiani, uno dei due giovani direttori che, con grazia da ammaliatore gentile, ha presentato il programma dell’orchestra come una favola che sta per avere inizio. Sul palco ottanta musicisti e Tommaso Ussardi a dirigerli, così ha avuto inizio il poema sinfonico di Una notte sul Monte Calvo. Il poema narra di una terribile notte ambientata sul Monte Calvo in Ucraina, furie di demoni, un sabba di streghe imperversa nel terrore notturno. I suoni sono cupi, concitati, i violini battono gli archetti. Le immagini rievocate dall’ascolto non sono quelle di Walt Disney nella celebre opera d’animazione Fantasia, come facile ed ovvio sarebbe stato. Il suono così ricco, pieno di un’energia che straripa mi ha sorpreso, e nemmeno la nostalgia per un brano che conosco sin da bambina ha avuto la meglio sullo stupore. E all’alba, quando tutto si quieta, quando le ombre si stringono piccine svanendo inermi, una meraviglia, clarinetto e flauto sollevano una grazia delicatissima, mentre l’arpa tratteggia il sole nascente.

La Promenade dell’Orchestra Senzaspine: A Spasso con la Musica

A tanto vigore segue Ravel con il suo complesso Concerto per pianoforte e orchestra in Sol maggiore che si articola in tre movimenti: Allegramente, Adagio assai, Presto. Trovo sempre affascinante il pianoforte nelle orchestre, il solista, o forse meglio il solitario pianoforte, il protagonista egotico che in qualche modo scende a compromesso, a mescolarsi, a lasciarsi ingoiare dagli altri strumenti o a dirigerli lui stesso con altezzoso talento. Nell’opera di Ravel troviamo una caleidoscopica allegria e gli squillanti influssi del jazz. È un brano complesso, e complessa è l’esecuzione che a merito si è guadagnata gli applausi più che concitati. Viene concesso uno stupendo bis dalla brava pianista Francesca Fierro. Nell’intramezzo Giuditta Fornari ha recitato I fari di Charles Baudelaire. E sul finire, finalmente l’incontro, Quadri da un’esposizione di Musorgskij orchestrato da Ravel. Straordinaria la performance di Tommaso Ussardi, vigorosa ed ironica, non stavo sulla sedia per l’emozione. Ci siamo felicemente spellati le mani in un applauso lunghissimo. Un “Bravo Bravo” urlato da tutto il pubblico. E un grazie corale per tanta ritrovata bellezza.

Fotografie di Sabrina Tirino


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