Inizialmente pensato e scritto come sceneggiatura su commissione per il film Il mostro di Mägendorf di Ladislao Vajda, fu pubblicato nel 1958, dopo un accurato lavoro di riscrittura.
Nelle intenzioni del produttore del film avrebbe dovuto essere un monito, per informare e mettere in guardia le persone sul diffondersi della pedofilia e in generale dei delitti contro i bambini.. Se lo avete letto o se lo leggerete vi accorgerete che il romanzo travalica parecchio le intenzioni iniziali di colui che lo commissionò.
Dichiara Dürrenmatt stesso:
“Finita la sceneggiatura, mi rimisi al lavoro, ripresi la storia, rifacendola da capo e sviluppandola al di là d’ogni intenzione pedagogica. Da un caso particolare sono arrivato al caso del detective in genere, alla critica di uno dei più tipici personaggi ottocenteschi.” (la citazione viene dalle pagine del blog di Chiara Perseghin Dalle Prime battute )
Il detective del caso è il commissario Matthäi, duro di cuore per antonomasia, vittima della casualità e incapace di prestare fede alla promessa fatta di fronte al troppo dolore della famiglia della vittima..
Un giallo perfetto nel suo voler decretare la fine di un genere accrescendone di fatto le potenzialità..
Che dire di più se non leggetelo, subito e di corsa e se l’avete già letto prestatelo a qualcuno, regalatelo, lasciatelo in una biblioteca pubblica o su un autobus così che un fortunato/a sconosciuto/a possa avere la sua piccola dose di buona letteratura.. Perché quando a scrivere è Friedrich Dürrenmatt qualunque sia l’argomento trattato si può star certi che la scrittura sarà di altissima qualità.
Nato come sceneggiatura per poi diventare romanzo questo testo è stato oggetto di 3 riduzioni cine/televisive:
la prima ed originale nel 1958 – Il mostro di Mägendorf, di Ladislao Vajda;
la seconda (uno sceneggiato televisivo con Rossano Brazzi) del ’79 – La promessa, di Alberto Negrin;
l’ultima e sicuramente la più nota è quella firmata da Sean Penn nel 2001 – La promessa con Jack Nicholson.