“Un’Italia dove libertà, merito e trasparenza possano finalmente assicurare maggiore democrazia e opportunità per tutti”. La proposta di Corrado Passera si basa su argomenti fondamentali: l’importanza della persona – con una particolare attenzione nei confronti delle donne – la cui dignità va assicurata con il diritto al lavoro; la bellezza, “da amare e coltivare” promuovendo la cultura e valorizzando il nostro patrimonio artistico; l’Europa.
Sul tema dell’occupazione e della ripresa, Passera propone di “creare occupazione mobilitando risorse mai immaginate prima: 400 miliardi di euro al servizio della crescita economica”, ricavati dal patrimonio pubblico di 1000 miliardi di euro, “un tesoro non valorizzato che può essere determinante per affrontare i drammatici problemi del debito pubblico e del credito”, per esempio rimborsando subito 100 miliardi di debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese.
Passera propone inoltre di “sviluppare politiche attive per l’inclusione e la valorizzazione delle donne, soprattutto quelle con figli e altri famigliari non autosufficienti a carico, nel mondo del lavoro”. La proposta dell’ex ministro prende le mosse non solo da una esigenza sociale, ma anche da una valutazione economica: “un’Italia con occupazione femminile pari a quella maschile vedrebbe crescere il Pil oltre il 10%”.
Altra risorsa poco utilizzata, quella del no profit, che “può essere anche determinante per la valorizzazione del nostro patrimonio ambientale e culturale, la bellezza che ci distingue nel mondo e ci rende unici”.
Sulla questione dell’Unione europea, Passera afferma che “Dobbiamo smettere di disperdere e sprecare decine di miliardi di Fondi Strutturali che vengono dall’Europa e concentrarli su pochi grandi progetti in infrastrutture, ricerca e innovazione”. L’attenzione di tali progetti è rivolta principalmente al Mezzogiorno, per “risolvere finalmente i problemi strutturali del Sud”.
Dignità della persona, “buona” cultura, europeismo: ci fa piacere sentire menzionati questi temi, punti cardine del genuino “popolarismo” sturziano. I contenuti per un autentico programma di Centro ci sono, chissà che Passera non riesca a colmare quel vuoto che grava sulla scena politica italiana. Per ora, l’abbrivio “popolare” è un buon inizio.
Redazione Liberaeforte
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