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La prossima volta andrà meglio

Creato il 21 giugno 2014 da Calcioromantico @CalcioRomantico

Sicure candidate alla vittoria finale e squadre deludenti (ma ancora in corsa) cambiano di giorno in giorno nel corso di una competizione come il Mondiale, che si disputa nell’arco di poche settimane e prevede una partita ogni quattro-cinque giorni. E allora invece di incensare le squadre che ci hanno impressionato o di dibattere sulle grandi che balbettano e rischiano di finir fuori, parliamo direttamente di quelle compagini che il volo di ritorno dal Brasile lo hanno già prenotato. 

Il Camerun al momento dell’imbarco per il Brasile. Eto’o sfoggia un bell’orologio d’oro

La prima in ordine di tempo ad aver abbandonato ogni velleità di qualificazione è stata la nazionale del Camerun. I nipoti di N’Kono, Milla e Omam Biyik sin dalle settimane precedenti il Mondiale avevano mostrato la loro compattezza e la loro voglia di far bene nella competizione iridata, La squadra è infatti arrivata con ritardo in terra brasiliana perché giocatori e federazione non si erano messi d’accordo sui premi. Poco male, perché gli ex leoni indomabili hanno avuto solo il tempo di offrite una prestazione incolore col Messico e una pessima con la Croazia, per di più condita da un inspiegabile gesto di Song, costatogli il rosso, e da una lite in campo tra Moukandjo e Assou-Ekotto. Da calcio romantico per loro nessuna lacrima.

Decisamente più inattesa la seconda eliminazione in ordine di tempo. Per la prima volta da quando esistono i gironi la squadra campione in carica abbandona la competizione dopo sole due partite. Della fine del tiqui-taca, del necessario pensionamento di Ilker Casillas, Piqué e Xavi, della crisi del Barcellona che ha anticipato la fine della roja, del Diego Costa pesce fuor d’acqua ne abbiamo sentito parlare a iosa. Noi ci limitiamo a considerare che qualsiasi ciclo prima o poi termina e a ringraziare gli spagnoli che, perdendo 5-1 con l’Olanda e 2-0 con il Cile, lo hanno fatto terminare col botto. Così hanno regalato un po’ di gioia a tutti quei tifosi che negli ultimi sei anni non hanno vinto niente.
Insieme agli spagnoli ha lasciato anche l’Australia. Dispiacerà non vedere più Tim Cahill, autore di un gol meraviglioso contro l’Olanda. L’attaccante dei socceroos, che salterà l’inutile match con la Spagna per squalifica, potrà, però, raccontare ai nipotini di aver segnato consecutivamente in tre fasi finali dei Mondiali e non è poco.[1] Anche l’esterno Leckie avrà tanto da raccontare: una partita bellissima contro l’Olanda, macchiata da un errore sotto porta che avrebbe potuto portare i suoi sul 3-2.

Il girone C non ha ancora salutato nessuno (e la Grecia ancora in corsa rischia di fare il solito unico golletto che vale la qualificazione), mentre il girone di ferro, quello delle tre squadre campioni del mondo ha già fatto fuori una pretendente. Che non è la cenerentola Costa Rica, ahimé, lo sappiamo tutti. Anzi i centramericani sono tra i pochi che hanno già staccato il biglietto per gli ottavi. A salutare la compagnia è stata, invece, l’Inghilterra di Hodgson. Rooney un po’ vecchietto e molto sfigato, tanti talenti davanti ma ancora un po’ acerbi, una difesa terribile con Gary Cahill e Jagielka e un Gerrard che si mette a fare gli assist a Suárez. Tutte cose che non possono portare lontano. Una delusione per chi ha vissuto con emozione la Premier League 2013/14.
Nel girone E l’Honduras non è ancora matematicamente fuori, ma il suo obiettivo minimo l’ha raggiunto: segnare un gol per evitare di far la fine di Sudafrica 2010 (un pareggio con la Svizzera e due sconfitte, ma zero gol fatti e tre subiti).
Nell’attesa che anche gli altri gironi comincino a dare sentenze definitive, l’ultima nota è riservata all’Iran, che funge un po’ da controaltare del Camerun. Grazie allo 0-0 strappato alla Nigeria, gli iraniani non potranno essere fuori dal Mondiale già dopo la seconda partita. Un risultato significativo per Queiroz e per i suoi, che osteggiati dalla federazione non possono neanche scambiare la maglia con gli avversari a fine partita. In valigia ne hanno, infatti, una sola.

federico

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[1] Due gol al Giappone nel 2006, uno allo Serbia nel 2010, uno al Cile e uno all’Olanda nel 2014


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