Proprio l’altro giorno, mi sembra sabato, ho visto una bellissima pianta di Protea a casa di nostri amici, un regalo per le feste di Natale, vi dico la verità me ne sono innamorato,solo che mia moglie ha stoppato immediatamente il mio pensiero di averne una,troppe piante in casa. Avrei a tal proposito preparato una scheda che oggi vorrei condividere con voi e dedicarla a mia moglie. La Protea è una pianta originaria dell’Africa del Sud, comprende numerose specie e varietà e fiorisce in estate. In Europa sboccia solo in serra fredda, alla temperatura media di 18 gradi. Va piantata in marzo, in terra sabbiosa, e la sua coltivazione è diventata abbastanza semplice. Bisogna solo disporre di una serra poiché all’aperto, se la temperatura scende sotto i 16 gradi, non resiste. Le annaffiature debbono essere scarsissime durante l’inverno e più abbondanti da primavera a settembre. E’ bene lasciare le piante nello stesso vaso o nella stessa aiuola per vari anni. Le infiorescenze, vistose e di lunga durata, sono di vario colore e vengono utilizzate a scopo decorativo per comporre, ad esempio, graziosissimi vasi tipo “ikebana”.
Scopriamo la sua storia
La lunga storia di questo vegetale comincia nel 1774, quando alcuni semi diProtea cynaroides (questo il nome scientifico del fiore), vennero portati in Inghilterra dall’Africa australe e coltivati in serre londinesi. Per ben 160 anni i maggiori biologi e scienziati dei Reali Giardini Botanici britannici si sono affannati con cure amorevoli ed attenzioni materne affinché questo gioiello si decidesse a sbocciare: alla fine la loro pazienza è stata premiata da una straordinaria e spettacolare fioritura che attirò a Kew (a pochi chilometri da Londra) migliaia di esperti e curiosi attrezzati con macchine fotografiche e cineprese per immortalare lo storico evento. Il primo fiore che si schiuse misurava 23 centimetri di diametro, con i petali rossi e la corolla tra il verde e il violetto; seguendo il suo esempio, altre quattro Protee reali fiorirono poco dopo in tutta la loro bellezza per la gioia dei botanici di Kew.Recentemente il botanico inglese Martin Staniforth, che per 5 anni si è preso cura a tempo pieno di queste piante ed ha seguito giorno dopo giorno la loro crescita, ha visto finalmente realizzarsi il suo sogno. Il seme della Proteache era stato piantato nel 1981 è fiorito cinque anni dopo, precisamente nel 1986 Il segreto? Anni di studio e di ricerche. Attraverso il computer i botanici hanno calcolato il tipo di terra adatto per le Protee, la quantità di acqua con cui annaffiarle, il tipo di ventilazione e la temperatura. Anche l’alimentazione è stata studiata con l’aiuto di sali minerali, soprattutto magnesio e sale di Epsom (come sale inglese). Curiosa davvero ed esigente oserei dire la nostra Protea, che ha “stregato” il sottoscritto e ora spero anche mia moglie.
Un buon giardinaggio: