Magazine Per Lei

La protosuocera - parte prima -

Creato il 28 dicembre 2009 da Lindaluna
Le feste natalizie sono anche il momento in cui le famiglie stanno più insieme. Ed è anche il momento che molti uomini scelgono per far conoscere la nuova fidanzata alla mamma.
Vedi per strada queste poverine tutte infiocchettate, fresche di parrucchiere e con l'immancabile stella di Natale in mano, con il volto pieno di speranza.
Mie care, se pensate di barattare un vegetale con un figlio, dimenticatelo.
Siete delle intruse, e basta. Dovete solo sperare che la mamma non vedeva l'ora di scrollarsi il ragazzo dal groppone. In quel caso resterete comunque delle intruse, ma nessuno vi tratterà mai male per paura che il pacco torni al mittente.
Alt! Fermi tutti. Non ho intenzione di sparare sul monumento nazionale italiano: la mamma. Ci mancherebbe altro. Mille benedizioni a tutte le mamme del mondo. Solo che a volte è l'accoppiata che non funziona. Quella di particolari madri con particolari figli maschi, intendo.
Ovviamente ai loro occhi è la migliore unione possibile, ma per chiunque altro è più sinistra del Krakatoa.
I miei ex-emplari fino ad ora descritti hanno diverse cose in comune. Me ne vengono in mente tre: me, questo blog ed una madre impossibile.
La mia prima protosuocera - così definisco le mamme dei miei ex, quelle mai diventate vere suocere, per fortuna - fu un trauma. Ma non volendo mi ha fatto un favore: mi ha preparata al peggio, e dopo di lei non ho mai più temuto niente e nessuno.
La prima domanda che la protosuocera mi fece dopo i convenevoli fu "che lavoro fai e quanto guadagni".
Andiamo bene. Per un attimo temetti che mi avrebbe chiesto se avevo calcolato quanto avrei preso di pensione.
Ogni volta che io e il figlio avevamo una discussione, mi convocava a corte e mi impartiva una lezione su come far stare tranquillo un uomo. Peccato che il suo l'avesse lasciata poco dopo il matrimonio.
Madre e figlio insieme, ai miei occhi erano rivoltanti. Si becchettavano, si sbaciucchiavano e si rigiravano come due fidanzatini.
Una volta io e lui eravamo al telefono impegnati in una sterile discussione notturna. Io stavo appunto dicendogli in malo modo che il suo rapporto con sua madre mi sembrava morboso e soffocante. E lui ribatteva:
"Ma cosa dici? Come ti permetti, io sono un uomo adulto e indipendente!"
A quel punto sentìi una voce assonnata che farfugliava alle sue spalle una roba del tipo: "Ciccì, non ti arrabbiare".
Per un attimo sperai che fosse a letto con un'amante. E invece no.
Ciccì mise la mano davanti alla cornetta e sussurrò: "Non ti preoccupare mamma, adesso dormi."
L'uomo adulto e indipendente dormiva nel lettone con mammà!
Una sera il mammome mi invitò a cena per festeggiare un traguardo professionale molto importante. Lui era raggiante e non faceva che autocompiacersi. Io glie lo lasciavo fare e nel frattempo mi dedicavo con gioia ad un magnifico astice imperiale.
Ad un certo punto si fermò, mi guardò con patos e mi disse con aria complice:
"Adesso mi manca una sola cosa per sentirmi davvero realizzato".
Oddio no, pensai, se questo tira fuori l'anello c'ho tutte le dita che sanno di crostaceo!
E invece annunciò: "devo solo comprare una pelliccia per mia madre".
Sulle prime provai un certo sollievo per la mancata proposta cui davvero non avrei saputo cosa rispondere. Poi feci il rewind.
"Una pelliccia per tua madre!?!"
"Sì, una di visone, lunga".
Il vongolone aveva la voce che gli tremava.
"Ma, scusa...in che senso?"
"Perchè una pelliccia così è un simbolo."
"Ma di cosa?"
"Come di cosa? Del fatto che dalla vita hai ottenuto qualcosa. E mia madre se lo merita".
"Non lo metto in dubbio. E il fatto che mia madre abbia una pelliccia di topo... di cosa è simbolo?"
"Quanto sei sciocca."
"Scusa, ma perchè proprio una pelliccia? Perchè non una crociera? O un orologio di Cartier? Le pellicce ormai sono out. Forse erano uno status negli anni 80. Ma adesso se le mette solo la Ripa di Meana per togliersele davanti a tutti e far vedere che sotto è nuda."
"Hai detto bene. Erano uno status negli anni 80. E mio padre ha lasciato mia madre nell'81. Questo non ti dice niente?"
Il mammozzo adesso sembrava quasi pericoloso con quel filino di bava alla bocca.
"Ok, ok. Compra stò visone a tua mamma".
Decisi di tacere perchè mi resi conto che a cena eravamo in tre: io, Ciccì ed Edipo. Ma per fortuna mezzo astice era ancora lì nel piatto che mi faceva l'occhietto.
Tempo dopo io e l'ex-emplare ci lasciammo. Lui la prese un po' male, anzi parecchio. Io invece mi preparavo a godermi una nuova vita mentre il mio cellulare squillò.
Era la mamma di Edipo! Mi invitava quella sera a cena per una "chiacchierata tra donne, senza uomini tra i piedi".
Accettai e andai a casa sua, chiedendomi se mi si vedeva molto il cappio alla gola. Dannata buona educazione.
L'ormai ex protosuocera fu affabile e gentile come non lo era mai stata. Durante tutta la cena insistette perchè bevessi vino, birra, spumante. E io continuavo a ripetere che sono astemia. Alla fine per levarmela di torno accettai un bicchierino di limoncello. Controllò attentamente che lo vuotassi, dopodichè si piazzò di fronte a me tipo giudice per le indagini preliminari.
"Su, adesso che siamo amiche me lo puoi dire, hai conosciuto un altro?"
Amiche? Ma chi ti conosce?
"No, signora, semplicemente io e suo figlio non andavamo d'accordo"
"Sì vabbè, io certe cose le capisco. Stai già con lui?"
Messaggio non ricevuto.
"No signora. Non l'ho lasciato per un altro. E'che non.."
"Pensi che sia scema? Mica si lascia uno come mio figlio, con la sua posizione, per stare da sole. Chi è, dài, un tuo collega?"
"Ma signora, per carità.."
Mentre lei mi si avvicinava sempre più, tipo megera dei Goonies, io udìi un leggero rumore alle mie spalle. Mi alzai di scatto e chiesi "cos'è stato?".
La pazza fece la faccia di Bernardo Provenzano. Una sfinge.
"Io non ho sentito niente".
"Io invece sì".
Uscìi dalla cucina, giusto in tempo per vedere un'ombra che si infilava in bagno e chiudeva la porta.
Santi numi. Quei due erano un'associazione a delinquere. Mentre la mamma cercava di farmi bere e poi confessare, Ciccì era dietro la porta ad origliare.
E se davvero avessi avuto un altro e lo avessi detto? Cosa avrebbero fatto? Mi avrebbero tagliata a pezzi e messa in freezer accanto ai bastoncini Findus?
Scappai da quella casa dicendo solo: "voi dovete farvi curare."
Mentre ero in ascensore potevo sentire la mefistofelica che urlava "voglio vedere dove lo trovi uno come mio figlio! Uno con la sua posizioneeeeee!".
Sì, la posizione del koala.
Ad oggi questo ex-emplare vive ancora con la mamma. Li ho visti non molto tempo fa che passeggiavano a braccetto ridendo e scherzando. Lei indossava una pelliccia di visone lunga, in perfetto stile anni 80. Anzi 81.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine