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Uno degli elementi di un matrimonio che continuerà a subire una mutazione progressiva fino all’ultimo giorno è il menù. Il giorno della prova, chiedo sempre agli Sposi di venire da soli a scegliere le pietanze, ma è inutile, ogni volta arrivano accompagnati dai genitori e dai testimoni di nozze, felici di poter contribuire alla selezione delle portate del ricevimento e di approfittare di un pranzo completamente gratuito!Investiti da questa autorevole carica, la Corte siede a tavola altera e sostenuta, con l’aria dell’incorruttibile giuria di un concorso di cucina, sorseggiando i vini come navigati sommelier e commentando incessantemente ogni pietanza che portano alla bocca. A fine pasto, il padre dello Sposo che, quando aveva diciassette anni, trascorse un’intera stagione come cameriere nella trattoria del centro storico del paese, si produce in un inesauribile comizio sulla preparazione delle crespelle delicate alle verdure e frutti di mare. La madre dello Sposo lo sovrasta con la sua voce vigorosa, e improvvisa a mente la ricetta del risotto appena assaporato. I testimoni, invece, abbandonano subito i posti di combattimento annunciando che l’ora della pennichella pomeridiana è giunta, e, purtroppo, non possono contribuire oltremodo alla selezione del menù.Mi avvicino finalmente alla famiglia riunita, cercando di tirare le fila del discorso. Sono schierati di fronte a me. Siamo pronti a combattere. “Il pesce ha le spine?” chiede improvvisamente la madre della Sposa Smaniosa. “I miei nipoti non vogliono il pesce con le spine, sono un po’ viziati! Non vogliamo correre rischi, sa com’è, potrebbero anche criticarci!”“Criticati per le spine?” mi scappa. Il pesce, in natura, ha le spine! Ma cos’hanno servito da bere? “Mi scusi, mi spiego meglio. Le persone possono criticarla se il pesce non è fresco, ma in questo caso, oltre ad essere freschissimo, viene anche servito completamente s-p-i-n-a-t-o!” Scandisco bene le parole, e forse riesco a concludere qui il discorso.Dopo un’ora di combattimento abbiamo una bozza del menù. Gli Sposi non hanno detto nulla. Non riconosco più lei, la mia Sposa Smaniosa, che ha sempre l’ultima parola su tutto, e che oggi, invece, mi guarda dall’altro capo del tavolo con occhi disperati. So cosa le passa per la testa, la prova menù con la famiglia al gran completo può essere una prova peggiore dell’esame maturità. Mi verrebbe quasi da dirle: ricordi quando ti chiedevo informazioni sul numero degli invitati, quando ti domandavo se i vostri genitori avrebbero mai accettato di festeggiare in un gazebo in riva al mare, quando vi consigliavo di venire alla prova menù da soli?Torno in agenzia, e mi affretto a chiamare il responsabile del catering per definire una nuova prova per gli Sposi, stavolta da soli. Succede ogni volta. Che pazienza!
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