La pubblicità come la vorremmo? Guardiamo altrove e segnaliamo!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Guardiamo alla situazione italiana, e lo facciamo ogni giorno scrutando immagini, pubblicità in cartellonistica, spot, trasmissioni varie. Cosa troviamo? Troviamo tanto sessismo, troppo.

Un sessismo che ci allontana dalla civiltà, un sessismo ignorante, bieco, talmente radicato da essere sempre più pericoloso. Un sessismo talvolta incontrastato visto che fatichiamo a spiegare persino agli organi competenti (penso soprattutto allo I.A.P.) cosa c’è che non va, e quali sono le ragioni del nostro attivismo.

Quante volte dobbiamo dirlo? Sì, siamo femministe. No, non odiamo gli uomini, anzi, li amiamo, ma amiamo anche le donne!

Sì, vogliamo la parità.  Sì, vogliamo rispetto, per i nostri corpi, per le nostre storie, per noi, le nostre sorelle, le nostre mamme, amiche, figlie.

Ma di pubblicità sessiste e stereotipate, dense di discriminazioni e falsi moralismi ce ne sono ancora tante nel mondo. In alcuni paesi più, in alcuni paesi meno.

Perché quindi é così importante guardare altrove? Perché il confronto ci può aiutare. Perché fare rete è fondamentale per, eventualmente, capire come muoversi anche in Italia, in Europa.

Vi mostro alcuni esempi, di tanti altri ho cercato di parlarvene in altri post scritti in passato.

"Come dicono le mie due mamme, la famiglia è sacra!"

Mesi fa Eram (azienda produttrice di scarpe con negozi diffusi in tutta la Francia) ha lanciato una campagna pubblicitaria intitolata “La Famiglia è sacra”.

Come immagine nessuna natività, nessun bue o asinello.

A quali famiglie si è rivolto il marchio di scarpe Eram lo capite guardando le immagini che vi posto. Famiglie in cui c’è l’amore, il rispetto, valori che nulla hanno a che vedere con l’essere eterosessuali o meno, o con l’età del proprio compagno o compagna. Certo, i modelli sono comunque esteticamente molto glamour, ovvio, ma vedere una coppia di lesbiche felici su un cartellone grande metri e metri a me ha fatto moltissimo piacere! Una volta tanto le lesbiche non sono invisibili, apriti cielo! 

Allargare l’idea di famiglia tocca tasti importanti e credo giovi moltissimo anche all’immagine e fama dell’azienda che avrà senza dubbio aumentato il numero dei suoi acquirenti.

E noi dobbiamo far capire che amiamo le pubblicità gender friendly che si allontanano da mercificazioni del corpo della donna, da discriminazioni e stereotipi. Siamo noi le acquirenti? Dateci quello che vogliamo allora!

"Come dicono mio papà, mia mamma, e la terza moglie del mio papà, la famiglia è sacra!"

Come dicono mia mamma e il suo amichetto, che vista l'età potrebbe essere mio fratello maggiore, la famiglia è sacra!"

Un’altra pubblicità amica? Quella della GDF, (Gaz de France). Guardate qui sotto: un uomo cucina felice in casa sua. La moglie chiacchiera con lui, ride, ma  sdraiata sul divano. E’ un bel quadretto, una scena leggera, tranquilla,  quotidiana. Un’immagine paritaria, perché dopo miliardi di pubblicità in cui la donna è stata rappresentata unicamente come donna delle pulizie, qui finalmente le si concede un po’ di riposo. E all’uomo si concede un ruolo importante e creativo: quello di occuparsi di preparare il nutrimento.

Questa è parità: alternanza, condivisione, non costrizione, non gabbie o obblighi forzati. Sempre in un’altra pubblicità della stessa azienda vediamo un’altra scena quotidiana domestica. Cosa c’è di insolito? La mamma è sul divano, tranquilla. A un passo da lei è il papà a occuparsi del loro bimbo, giocando con lui. Sono immagini apparentemente banali, semplicissime, ma i messaggi che veicolano sono comunque importanti. Non sono solo le donne a doversi occupare dei figli, non sono solo le donne a farlo.

Ho bisogno di voi perché da sola non ce la faccio; vorrei tanto far circolare su questo blog più immagini amiche perchè spesso la pubblicità “educativa” rispettosa delle differenze di genere ci racconta di altre realtà dotate di politiche culturali migliori delle nostre. Non è sempre così, ma spesso sì. Di esempi negativi ne abbiamo tanti, troppi purtroppo. Ma se cerchiamo l’esempio positivo riusciremo a visualizzare quel cambiamento che qualche illuminato (?) pubblicitario ha già deciso di incarnare.

Noi italiani all’estero siamo tanti! Il web permette a tutti, all’estero o meno, di incappare su immagini pubblicitarie interessanti. Vi va di aiutarmi segnalandomele? Se volete allegare anche qualche riga, se pertinente ai temi del blog sarò felicissima di pubblicarla. Soprattutto se mi date una mano a capire magari claim o frasi che non posso capire se in lingue che non conosco.

Non lamentatevi se il sessismo ci opprime. Troppo spesso leggo su facebook frasi come “ma oscurare un profilo non basta! Ma scendere in piazza non basta”. Dove siete quando mandiamo mail di protesta? Dove siete quando c’è bisogno di voi?

L’attivismo in rete passa per la condivisione, stare a guardare non basta.

Vogliamo continuare a remare nella stessa direzione? Allora facciamo rete.

ECCO IL NUOVO INDIRIZZO MAIL A CUI SEGNALARE ESCLUSIVAMENTE PUBBLICITà E SPOT DIFFUSI ALL’ESTERO:

segnalazioniestero.uagdc@gmail.com

Io recupero per ovvi motivi più facilmente quelle diffuse in Francia, ma vorrei sapere qualcosa degli altri paesi, europei e non. Insieme saremo più forti!



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