La puccia di mandorle e’ un’altro dolce che le mie zie preparano sempre per le feste e soprattutto per Pasqua. E’ un dolce a base di mandorle e amarene, molto semplice negli ingredienti ma da preparare con cura e amore.
Credo che questa sia una di quelle ricette di origine claustrale che le mie zie hanno ovviamente interiorizzato fino a farla diventare assolutamente propria.
Le ostie che ho voluto farvi vedere nella foto sono appunto i ritagli delle ostie che le suore di clausura della mia citta’ preparano per le chiese locali. Questi ritagli quando io ero piccola venivano dati tutti i martedi’ pomeriggio in cambio di un’offerta. Poiche’ le suore di clausura non potevano farsi vedere come delle suore normali usavano la ruota della fortuna (che una volta veniva usata per abbandonare i neonati indesiderati) per raccogliere l’offerta e lasciare le buste piene di ritagli e dischi grandi di ostie intere non ancora ritagliate (questi erano i pezzi piu’ rari e buoni perche’ sempre piu’ spessi degli altri). Ricordo ancora il suono un po’ claudicante della ruota di legno quando girava, i movimenti veloci delle mani delle suore che infilavano le ostie nelle buste e la loro ombra che cercavo sempre di spiare attraverso le piccole fessure tra la ruota e il muro.
Oggi, per varie ragioni, non c’e’ piu’ questa usanza ma mia madre, per fare contente me e le mie sorelle, ogni volta che puo’ cerca sempre di farci trovare questa rara e fuori dal comune leccornia di famiglia.
Questo tipo di ritagli sono perfetti per la puccia di mandorle perche’ con le loro punte verso l’alto danno quasi alla torta l’aspetto di una corona …tutt’altro che di spine.
Buona Pasqua a tutti!
500 g mandorle
200 g zucchero
2 o 3 uova
Ostie
Marmellata di ciliegie o amarene sciroppate
Zucchero a velo
Preparare una tazzina d’acqua per bagnarsi le mani
Fare bollire l’acqua, buttarci dentro per 2-3 mn le mandorle, scolarle (non del tutto) e liberarle dalla pellicina, tostarle nel forno a 180 C. Tritare le mandorle molto fini, mescolarle allo zucchero e alle prime due uova precedentemente un po’ sbattute; se l’impasto e’ un po’ troppo secco aggiungerne un’altra (io qui ne ho usate tre perche’ le mandorle non erano proprio sottili come avrebbero dovuto).
Imburrare e infarinare una tortiera di 26 cm, disporre sulla base le ostie e sistemare, con le mani un po’ umide, l’impasto a piccole porzioni (bisogna schiacciarlo fino a formare uno strato liscio alto un centimetro). Dopo aver sistemato il primo strato disporre anche sul bordo della tortiera le ostie facendole passare tra la teglia e l’impasto.
Distribuire (qua e la) le amarene o dei cucchiaini di marmellata, ricoprire con un secondo strato di impasto (bagnandosi sempre un po’ le mani perche’ altrimenti si appiccica tutto).
Prima di infornarlo a 180 C rendere l’ultimo strato della torta liscio accarezzandolo sempre con le mani un po’ bagnate.
Con questa ricetta partecipo al contest La Pasqua in tavola del blog Fornelli profumati