Tento di non farne una questione di antipatia personale, ma la capacità di Bersani, e dei suoi, di farmi imbestialire ogni qual volta aprono bocca ha del sovrannaturale. Nessun cappello sarà mai quadrato abbastanza da calzare sulle teste di lor signori, non vi è nulla da fare.
Direttamente dal documento dei bersaniani in vista del prossimo congresso: “Il coraggio e la credibilità personale di Bersani hanno arginato l’impatto di un voto di sfiducia e scontento, ma complessivamente l’europeismo responsabile del Pd non è apparso una risposta adeguata alla radicalità della richiesta di cambiamento”.
Lo stratega di Bettola, dopo averci fatto la grazia di dimettersi, non più tardi di un mesetto fa, ha ben pensato di ri-scendere il campo per accreditarsi il merito della vittoria nelle ultime amministrative, e di organizzare la sua corrente per ostacolare la corsa di Renzi alla segreteria, volendo essere il “federatore di quanti non credono ad un partito personale”.
Come?
Cambiando le regole delle primarie, ovviamente. Strategia che vince, non si cambia.
Trovassi per strada l’ex segretario (e riuscissi a tenere a freno la voglia di menargli un’affettuosa testata), gli proporrei una lettura dell’ultimo anno politico certamente divergente dalla sua, ma forse più ancorata alla realtà.
Tra il 2012 e il 2013 ci sono state un bel po’ di elezioni, Milano, Genova, la Sicilia, il Lazio, le politiche nazionali, il Friuli, Roma, Brescia, Treviso, Catania, e via discorrendo.
Caro Pierluigi – gli chiederei – quali sono le uniche che il Pd ha perso? Le uniche in cui il candidato eri tu!
Bene, bravo, bis.
Ma quali sarebbero i tuoi meriti, Pigi, nell’essere l’unico leader nazionale ad avere un “effetto retromarcia”? (Per dare qualche dato concreto, a Febbraio, Zingaretti, candidato governatore nel Lazio, ha preso 1/4 di voti in più rispetto al Pd! Precisamente, il 40% alle regionali contro il 32% delle politiche).
E quali sarebbero le tue ragioni per odiare in maniera viscerale il sindaco di Firenze? L’averti sfidato lealmente, in primarie (da te) truccate? L’averti sostenuto il giorno dopo le elezioni nei tuoi strampalati tentativi di inseguire Grillo? L’averti detto “e mò basta!”, e solo quando ti sei fatto umiliare da Crimi&Lombardi? L’averti detto (in anticipo, a differenza di qualcun altro) Franco Marini non può essere Presidente della Repubblica? L’essere andato in giro a supportare i candidati del suo partito nelle varie consultazioni (vedi gli incontri in appoggio a Marino e Serracchiani)? Davvero, caro Bersani, non ti capisco.
No, perché dopo una tranvata storica nelle urne, una gestione da imbecille dei giorni successivi, l’unica cosa buona che avevi fatto era togliere il disturbo, com’era giusto che fosse! Perché ripensarci? Che credibilità hai per discettare del futuro del Pd, se di questo sei stato il peggior segretario ed il distruttore? Vuoi continuare a far danni, forse?
Dai Pierlu, so che ti piace tanto Vasco, ti dedico una sua canzone, cogline il messaggio!