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La Puglia che canta

Creato il 17 febbraio 2012 da Terroniaassocult
La Puglia che canta

Erica Mou a Sanremo 2012

Non è campanilismo, è un dato di fatto: su quattro finalisti giovani due sono pugliesi. E nella categoria “Big” ce ne sono altri tre. E, per di più, con natali più o meno recenti.

Così, dopo aver spalato i forconi con la neve, e aver liberalizzato il liberalizzabile, dopo i tir-acchiati discorsi sui sacrifici da fare (ancora???) e le crisi che vanno e vengono (un giorno siamo fuori, il giorno dopo ci declassano – di nuovo – poi siamo di nuovo in ripresa, poi torna la crisi), dopo che ci hanno tolto la triplaA di AAAsinivoipoliticantibanchierichenonsietealtro… dopo le navi da crociera che si schiantano sull’Isola Del Giglio tutti i giorni da ben quattro settimane e le ballerine moldave fantasma che continuano a ballare… puntuale come un orologio svizzero arriva il Festival di Sanremo, con le solite polemiche che fanno sbadigliare le nonne (dai tempi di Nilla Pizzi eh…… quante ne hanno sentite!), puntuali anche quelle (anche senza l’aiuto di Celentano e della “farfallina” di Belen), e i discorsi sugli orecchini di Nina Zilli, e il “beauty” di Silvia Mezzanotte (a proposito: ma i Matia Bazar hanno firmato un contratto cinquantennale col Festival? Se è così, temo stia per scadere), e il buongusto (non Fred) o meno di appioppare una giacca fucsia ai capelli intinti nella vernice fresca di Noemi, e le canzoni originalissime nelle musiche e nei testi, per non parlare delle eccelse voci ed i belati cosmici del nostrano belcanto moderno.

La Puglia che canta

Rocco Papaleo a Sanremo 2012

Torna tutta la giostra, e il baraccone mediatico coi comici che si dimenticano di far ridere (salvo il miracoloso Rocco Papaleo – per inciso: lucano. Ma è solo un inciso – che per fortuna che c’è lui, che sennò chi se lo sciroppava Sanremo quest’anno?), e le solite stangone che si dimenticano l’intimo a casa… tornano i fiori e… ah, sì, quasi dimenticavo: tornano anche le canzoni.

E i cantanti che, come si diceva poc’anzi, in nutrito numero hanno preso il treno dalla Puglia. Chissà quante ore fa il Lecce-Taranto-Bari-Sanremo…

E (non per ribadire il negato campanilismo di poco fa, ma) sono anche niente male questi Pugliesi. Erica Mou (a quanto pare, attuale protetta dalla Caselli, fu una scoperta di Red Ronnie, che per caso alcuni di Terronia, qui, hanno sentito cantare in giro per la Terra di Bari alcuni anni fa. E ne profetizzarono la fortuna prossima) porta un interessante testo circa una vasca da bagno e le grinze, col piglio della cantautrice nata, il gruppo Iohosemprevoglia invece un altrettanto interessante testo che (stando a quel che dice quel simpatico chiacchierone del leader del gruppo) dovrebbe parlare della Madonna nella sua dimensione umana. (poi dicono che i giovani sono senza Dio).

E sarà un caso se le canzoni che ci son piaciute di più son state quelle di Carone/Dalla (che non è pugliese, d’accordo… ma ha preso casa alle Tremiti!) e di Dolcenera?

Sarà, sarà… ma sì! Dopo i tir e i forconi, dopo i saccheggi al supermercato e gli scivoloni sul ghiaccio per le strade… la sera si torna a casa e per due tre ore si può mettere da parte il rancore, le frustrazioni, gli eccessi e i difetti, i lutti e le liti, le bollette e l’assicurazione… mettere da parte se stessi e riunirsi intorno alla tavola. E, come tutti gli anni, fare il tifo, come fosse un rito, per la canzone/il cantante prediletto. Che, tanto, non vince mai.


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