Scoperta grazie ad Einstein@Home
di Marco Cagnotti
“Ma io, proprio io, che cosa posso fare per rendermi utile in astronomia?”: quante volte te lo sei chiesto? E magari ti sei anche risposto: “Potrei comprarmi un telescopio e mettermi a studiare… chessò… le stelle variabili, oppure i pianetini, o magari le supernovae extragalattiche”. Tutte attività alla portata di un astrofilo munito di un buono strumento, tanta pazienza e molta volontà. Poi ci ripensi, ti accorgi che la spesa per il telescopio è dura da far digerire alla consorte, ti rendi conto pure che il salotto col divano e il televisore è assai più comodo del freddo cortile in inverno, e soprassiedi. Ma ti rimane quel desiderio insoddisfatto di contribuire anche tu, magari perfino di scoprire qualcosa di originale. Ebbene, lo strumento per riuscirci è davanti ai tuoi occhi in questo preciso momento: il tuo computer. Non ci credi? Allora sappi che con un comune, modesto computer da tavolo una coppia americana ha scoperto una pulsar prima sconosciuta.