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La Quartissima Edizionissima del Prestigioso Premio Letterario Vecchiotti.it

Creato il 30 luglio 2010 da Danielevecchiotti @danivecchiotti

Arieccolo. Puntuale come le bollette dell’Enel, per l’ultimo post di Luglio, e come anticipazione della chiusura estiva del blog, dopo lo Strega, il Bancarella, il Rapallo, il Viareggio, il Campiello e tutta la lunga cricca di riconoscimenti a scrittori di ogni sorta, ecco la proclamazione del vincitore del Prestigioso Premio Letterario Vecchiotti.it, talmente poco autorevole da aver bisogno di gonfiarsi l’ego con un corredo di superlativissimi fuori luogo e sgrammaticati. La Giuria selezionatrice e responsabile della scelta del trionfatore è ovviamente costituita solo dal sottoscritto, che per tutto l’anno passa giornate in libreria a sfogliare, leggiucchiare, soppesare, valutare (sempre di meno, oramai, a comprare) e a fiutare quelli che, secondo il suo personalissimo e sindacabilissimo parere, sono i titoli degni di entrare a far parte di un albo placcato oro. E dopo tre anni in cui – del tutto incidentalmente – la vittoria è andata a scrittori sudamericani (Aira, Diaz e Franco), ecco che quest’anno il riconoscimento, pur andando – del tutto inspiegabilmente - a un italiano, si colora di respiri internazionali. Ad aggiudicarsi la Quartissima Edizionissima del Prestigioso Premio Letterario Vecchiotti.it è infatti… “SENZA TREGUA” di Lasse Braun, pubblicato da Coniglio Editore! La Quartissima Edizionissima del Prestigioso Premio Letterario Vecchiotti.itLa lista delle motivazioni potrebbe essere davvero lunghissima. Innanzitutto perché, come si sa, avendo eretto la pornografia a mio riferimento culturale massimo non posso che rendere un doveroso omaggio a chi il cinema vietato ai minori l’ha – se non inventato – almeno sdoganato e diffuso in giro per il globo. Ma certo questa non è l’unica ragione, né sarebbe bastata da sola (mai mi sarei sognato di aggiudicare il premio che porta il mio nome ai libracci di Siffredi o Trentalance). No… a rendere “Senza tregua” meritevole di lodi e applausi registrati è proprio la sua struttura narrativa, che mescola biografia, storia del costume, azione, thriller, contrabbandi, pause gnomiche e riflessioni politiche. E quella percentuale di affari loschi e mafiette tanto cara ai lettori (e agli elettori) italiani. Insomma un libro godibilissimo, pieno di spunti, al contempo eversivo e reazionario, ricco di colpi di scena, intelligente e brioso. E, se già non bastasse tutto questo, a impreziosire la ricetta cucinata da Braun c’è la gustosissima atmosfera vintage che in esso si respira, e, last but not least, quella continua esaltazione del pelo pubico che, in tempi di tronisti e di depilazione intima imperante, regala agli amatori una piacevolissima emozione retrò.

 


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