Che cos'è la rabbia? La rabbia è un emozione presente in ciascuno di noi, che si manifestata in modo diverso a seconda del carattere di ogni persona.. Essendo un'emozione primitiva, essa può essere osservata sia in bambini molto piccoli che in specie animali diverse dell'uomo.
Quindi, insieme alla gioia e al dolore, la rabbia è una tra le emozioni più precoci
Per la maggior parte delle teorie la rabbia rappresenta la tipica reazione alla frustrazione e alla costrizione, sia fisica che psicologica, una reazione di fronte all’ipocrisia, all’irresponsabilità, al menefreghismo, all’arroganza, all’egoismo.
Ma e’anche un “meccanismo di protezione” che ci fa capire che c’e’ qualcosa
che non va, una reazione di insoddisfazione, suscitata generalmente da
una frustrazione che ci riguarda e che giudichiamo sbagliata. La nostra
rabbia ci mette a conoscenza del fatto che qualcuno ci stà facendo del male, che i
nostri diritti vengono violati, che i nostri bisogni e i nostri
desideri non sono soddisfatti.
Imparare a manifestare la propria collera significa conoscere i propri
reali bisogni e avere relazioni più autentiche con le persone che ci
circondano.
“La collera dell’uomo eccellente dura un momento, quella del mediocre dura due ore, quella dell’uomo volgare un giorno e una notte, quella del malvagio non cessa mai”.
Subhashitarnava Sentenze Singalesi, XVII sec.
Conosco bene l'emozione di rabbia, fin da piccola mi infastidiva l'impulso violento che mi comprimeva lo stomaco e come un'energia potente mi faceva tremare le mani e un moto inconsulto mi costringeva a sbattere qualcosa a terra. Lo conoscevo bene quell'impulso, spesso ne ero bersaglio della rabbia di mio padre., anche quella di mia madre che non potendola sfogare con mio padre, la sfogava con noi figlie. Mi bastava questo per crescere con la voglia di essere migliore. Cercare di reprimere l'impulso di rabbia, è stato il mio chiodo fisso. Certo che nel corso degli anni, ho capito che reprimere la rabbia aveva solo prodotto danni al mio corpo e alla mia psiche.
La rabbia sono riuscita a trattenerla con la convinzione d'aver trovato il modo di non farla crescere.
Un piccolo lasso di tempo intercorre fra la causa scatenante della rabbia e l'esplosione di sfogo. Ecco, in quel piccolo attimo riesco a dire: "Ma chi se ne frega!" e il gioco è fatto. Certo che ha funzionato per anni, e credevo funzionasse ormai per il resto della mia vita. Invece no! Invece ci sono affetti per i quali non si è disposti a dire "E chi se ne frega!" Affetti che se disillusi, lasciano una ferita come una voraggine, e non esiste un cerotto così grande. Allora la rabbia non sale, non arriva alle mani passando dallo stomaco, ma invade la voraggine e come aceto, bruicia la ferita.
Che faccio non perdono? Certo perdono, ma la delusione rimane e la rabbia per essermi fidata e per aver dato tanto amore, rimane, ed è li che brucia la ferita e non passa...non passa.