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La radio allo specchio - Provato - PC

Creato il 17 aprile 2015 da Intrattenimento

Interessante mix fra Jet Set Radio e Mirror's Edge, Hover: Revolt of Games arriva su Steam Early Access

Considerata la popolarità di questi due franchise, nonché l'entusiasmo e il calore dimostrato dai rispettivi fan, è chiaro che effettuare un'operazione tesa a miscelare i meccanismi di Jet Set Radio e di Mirror's Edge in un unico prodotto non poteva che partire col piede giusto.

La radio allo specchio
Lo sanno bene gli sviluppatori di Midgar Studio, un piccolo team francese composto da appena tre elementi, che hanno proposto questa idea su Kickstarter lo scorso anno, raccogliendo durante la campagna quasi il triplo della cifra originariamente richiesta per il finanziamento del gioco. È evidente come gli utenti, in particolare su PC, abbiano voglia di cimentarsi con un action game frenetico e spettacolare, pieno di manovre acrobatiche in stile parkour, grind estremi su qualsiasi spigolo e missioni man mano più complesse, da affrontare da soli o in multiplayer online. Per tentare di saziare, almeno in parte, questo appetito si è pensato di portare Hover: Revolt of Gamers su Steam in Early Access, con una versione alpha largamente incompleta ma che fornisce un assaggio di ciò che il gioco completo potrà offrire, facendone intuire le potenzialità. Pronti a partire?

twittalo! Non c'è dubbio che le potenzialità di Hover Revolt of Gamers siano evidenti, ma la strada è ancora lunga

Contro la kasta

Ambientato in un futuro distopico, in cui uno stato totalitario censura o imprigiona chi si oppone alle sue stringenti regole, Hover: Revolt of Gamers ci mette nei panni di un personaggio che ha il compito di ribellarsi a questa dittatura, portando a termine missioni che spesso prevedono la liberazione di amici e il recupero di console da gioco (ebbene sì) confiscate nel nome di una legge anti-videogame.

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Il tutto si svolge all'interno di un sandbox piuttosto ampio, che si sviluppa tanto in larghezza quanto in altezza, presentando scale, ponti, casse su cui saltare, le immancabili ringhiere e finanche strade trafficate nella parte più bassa della mappa. Utilizzando una visuale in prima o in terza persona (per passare dall'una all'altra basta la semplice pressione di un tasto), potremo dunque esplorare la location utilizzando il personaggio che abbiamo creato in partenza e interagire con i personaggi non giocanti o con dispositivi elettronici ricorrendo a una scansione elettronica. Da questa operazione scaturiscono le possibili missioni del gioco, sia quelle in solitaria che quelle da affrontare in multiplayer competitivo, che spesso si traducono in una frenetica gara di velocità a checkpoint oppure nella realizzazione di "canestri" utilizzando una speciale palla e lanciandola verso un preciso bersaglio che si trova in un differente punto dello scenario. Un sistema di crescita può portarci a salire di livello man mano che concludiamo vittoriosamente le varie quest, ma al momento manca un supporto visivo in grado di rendere più agevole orientarsi fra le possibili cose da fare; aspetto, questo, che viene lasciato del tutto alla sperimentazione. Hover: Revolt of Gamers - Trailer dell'Accesso Anticipato
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Hover: Revolt of Gamers - Trailer dell'Accesso Anticipato

Lavori in corso

Abbiamo parlato dei punti di riferimento di Hover: Revolt of Gamers e del contesto in cui il gioco è ambientato, così come del fatto che quella presente su Steam Early Access non è che una versione alpha, largamente incompleta, di un prodotto sulla carta promettente e anche piuttosto ambizioso.

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La natura di "cantiere aperto" da un lato risulta interessante, poiché consente tanto ai backer quanto agli utenti "normali" di osservare la crescita e lo sviluppo del titolo targato Midgar Studio nel corso dei mesi, fino a un'edizione finale che probabilmente non vedremo prima del prossimo anno; dall'altro porta con sé le inevitabili ed evidenti limitazioni, sia strutturali che tecniche, di un software appunto incompleto, diremmo anche abbozzato, del tutto privo di quelle rifiniture che fanno la differenza fra un gioco mediocre e uno ottimo. Il fatto che la grafica non giri a più di 20-25 frame al secondo sulla configurazione di prova denota un'evidente mancanza di ottimizzazioni tecniche, a maggior ragione considerando la scarsa complessità degli ambienti e dei modelli poligonali. I problemi più grossi sono però altri e riguardano la scarsa varietà delle missioni e la scivolosità dei movimenti, che porta spesso a cadere giù durante una corsa e a dover cercare una strada per tornare dove ci si trovava in precedenza. La presenza di un pur utile comando di "rewind", del tutto simile a quello di tanti giochi di guida, riesce a ovviare a tali inconvenienti ma non a togliere il sapore amaro di una fisicità non pervenuta, ben distante dal gameplay di Mirror's Edge e più attinente a quello di Jet Set Radio, ma con molti meno "binari" e appigli su cui poter contare.

Guadiamo al futuro

Non c'è dubbio che le potenzialità di Hover: Revolt of Gamers siano evidenti, ma la strada è ancora lunga e la scelta di debuttare su Steam Early Access con una versione così indietro non solo appare discutibile, ma potrebbe anche essere controproducente; specie nell'ottica di chi si ritrova a pagare 19,99 euro per quella che, alla fine dei conti, non è che una bozza in salsa sandbox.

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Oltre alla scarsa ottimizzazione tecnica, al momento mancano una gestione ottimale dei controlli (persino il binding della tastiera è inizialmente sballato e va modificato, mentre fortunatamente il controller per Xbox 360 viene supportato in maniera dignitosa) e un'interfaccia in grado di fornire un minimo di indicazioni per non dover necessariamente passare i primi minuti a vagare per lo scenario senza sapere cosa si debba fare. In tal senso, il tutorial purtroppo non riesce a fare molto, limitandosi a introdurci alle manovre di base. Anche sul fronte stilistico la situazione non ci è sembrata idilliaca, con una generale predominanza di alcuni colori (rosso e blu) e costruzioni poligonali con un aspetto anonimo. Manca insomma la personalità, e neppure le (poche) musiche firmate da Hideki Naganuma (l'autore della colonna sonora di Jet Set Radio) bastano a metterci una pezza. Proveremo di nuovo il titolo di Midgar Studio quando ci saranno novità sostanziali, sperando che gli sviluppatori riescano a conferire al gameplay la fisicità necessaria e gli eventuali "binari" utili per evitare l'attuale sensazione di "scivolamento".


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