Titolo: La ragazza che leggeva nei cuori
Titolo originale: Born of illusion
Serie: Born of illusion #1
Autore: Teri Brown
Editore: Corbaccio
Collana: Romance
Pagine: 320
Ebook: € 9,99
Cartaceo: € 14,90
TRAMA
New York, anni Venti, i famosi Roaring Twenties: Anna ha sedici anni e fin da bambina aiuta la madre, una famosa medium, negli spettacoli. Ma, contrariamente a sua madre che è un’abile attrice, Anna ha veramente il dono di «sentire» le emozioni altrui e di predire il futuro. E in questo futuro vede sua madre in pericolo: le sue visioni si fanno sempre più intense e spaventose, al punto che Anna decide esplorare fino in fondo questa parte di sé che aveva sempre negato. Così, quando Cole, un ragazzo misterioso, si trasferisce in un appartamento vicino e introduce Anna a una società segreta che studia proprio persone come lei, Anna si trova costretta a confrontarsi con il suo passato e con le certezze della sua vita. Ma Anna è anche una sedicenne come tante altre, con i suoi istinti ribelli, i suoi capricci e la sua rabbia esplosiva. E, come tutte le ragazze della sua età, anche lei è alla ricerca dell’amore e dell’affermazione di se stessa. Riusciranno le sue abilità a districare la rete di intrighi in cui, suo malgrado, è caduta? E, soprattutto, la sua sensibilità sarà in grado di farle individuare qual è il suo vero destino? Riuscirà Anna l’illusionista, brava a liberarsi da quasi tutto, a liberarsi dei condizionamenti e a seguire il suo cuore?
No, non ci siamo proprio. E dire che quando è uscito mi sono fiondata in libreria e, sventolando l'ultima gift card natalizia, ho portato a casa il libro tutta contenta. La storia che ho trovato è risultata scialba e insipida, piatta fino all'inverosimile, tanto che, anche quando qualcosa accade, non ci fai neanche caso. Ti scivola addosso senza lasciare niente.
Il racconto è ambientato nella New York degli anni '20, gli anni del proibizionismo, gli anni ruggenti. Anna ha sedici anni e da tutta la vita segue la madre, una famosa medium, di luogo in luogo aiutandola nei suoi spettacoli. I poteri della madre però sono raggiri belli e buoni, praticati da un'attrice di talento, ma sempre trucchi pronti a spillare soldi al pollo di turno. Anna , invece, da sempre affascinata dalla magia e dall'illusionismo, oltre ad essere una brava illusionista, ha veramente un potere in più: parla con i morti e sente le sensazioni e sentimenti degli altri. Da brava sedicenne però Anna vorrebbe avere anche una vita normale, una casa, una cucina, un luogo stabile dove mettere radici, e perché no, vorrebbe avere una persona accanto. Neanche a dirlo ecco apparire sul suo cammino il serio e tenebroso Cole e il divertente e scanzonato Owen. Il dono di Anna però la mette presto in allarme, perché qualcuno è pronto a far del male a lei e a sua madre. Ma qualcuno chi?
Dicevo, è una storia semplice, ma forse anche un po' troppo. E' tutto lineare e un po' prevedibile, piatto. Mi aveva molto incuriosito l'idea di parlare di magia intesa come illusionismo, far credere che l'impossibile sia possibile; tuttavia presto questa idea si perde o comunque non è così forte come dovrebbe essere. Mi è piaciuto che sia stato introdotto un personaggio realmente esistito come Houdini, utilizzandolo per altro come presunto padre di Anna; ha dato quel pizzico di autenticità che mancava. Mancava? Si si, avete letto bene, mancava. Perché forse la cosa che meno mi ha convinto è il confezionamento dell'intero romanzo: l'ambientazione newyorkese è appena accennata, tanto che ad un certo punto si poteva essere quasi ovunque; gli anni '20 ci sono solo qua e là, ma spesso si perdono di vista, soprattutto nei rapporti tra i personaggi; le espressioni, i discorsi, il comportamento che c'è tra i vari personaggi non mi ha dato l'idea di un luogo o di un tempo. Non so, se l'idea era quello di un romanzo storico non è proprio riuscita.
Inoltre si passa da un problema all'altro senza soluzione di continuità: prima il problema è che Anna ha delle visioni, poi che Houdini vuole smascherare tutti i medium imbroglioni (madre dell'anno compresa), poi qualcuno vuole fare del madre alla madre di Anna. Quindi?
Passiamo ai personaggi. E' brutto dire che non ne sopportato neanche uno? Anna è sempre indecisa, ama e odia sua madre, le piace e le da fastidio Owen, le piace e le fa venire i nervi Cole, vuole una vita normale e vuole continuare con l'illusionismo... Mamma mia! Deciditi! Mi è sembrata per tutto il libro una biglia impazzita che sbatte qua e là senza una vera meta. La madre è antipatica come poche persone al mondo, gelosa, egoista, frivola donnicciola, più interessata allo smalto delle unghie che a sua figlia; per tutta la lettura continuavo a chiedermi perché Anna non la facesse ammazzare da chiunque le volesse fare del male e basta, libera lei liberi noi. . Cole vuole fare tanto il misterioso, ma alla fine le sue rivelazioni non sono niente di che. Ovviamente poteva mancare oramai l'onnipresente triangolo amoroso? Dio non voglia! E dire che in questo caso è mal riuscito è poco, visto che dal primo accenno già si capisce su chi verterà la scelta senza dubbio alcuno. Insomma, se proprio ci deve essere che almeno ci sia un perché...
L'unica nota positiva lo scorbutico Mr Darby del piano di sotto, che mi ha tanto ricordato il vecchietto di Up.
Non sono proprio riuscita ad appassionarmi a questa storia, tanto più che il finale è prevedibile e poco c'entra con la magia. C'è da dire che il primo libro di una trilogia, quindi che sia un po' fumoso ci sta, ma qui il problema è ben altro. Ho trovato proprio la storia e i suoi personaggi inconsistenti, privi di una vera caratterizzazione...
Voto...
Alla prossimaEliza