Titolo originale: The Map of True Places
Autore: Brunonia Barry
Editore: Garzanti
Pagine: 396
Data di pubblicazione: Ottobre 2011
ISBN: 9788811694731
Prezzo: 10.00 €
Sinossi:
È notte e il silenzio avvolge la baia di Salem. Zee Finch è ferma sul molo e fissa il mare. Il tempo pare essersi fermato. Le stelle brillano nel cielo senza luna e si riflettono sulle acque dell’oceano disegnando un sentiero luminoso. Una volta Zee conosceva bene quel sentiero. Aveva tredici anni e passava le notti in mare aperto a guidare barche rubate, ma trovava sempre la strada di casa grazie alle stelle. Eppure, un giorno, aveva perso quella rotta, e aveva giurato a sé stessa di non percorrerla più. Perché quel giorno sua madre si era suicidata, all’improvviso. Zee era fuggita da tutto e da tutti, dedicandosi agli studi in psicologia. Sono passati quindici anni da allora. Ma adesso è venuto il momento di ripercorrere quella rotta perduta. Il suicidio di Lilly Braedon, una delle pazienti più difficili di Zee che ora fa la psicoterapeuta, la costringe a fare ritorno. Le analogie fra il caso della donna e quello della madre sono troppe. Zee è sconvolta, ma non ha altra scelta: l’unico modo per fare luce sulla morte di Lilly è capire la verità sul suo passato irrisolto. Un passato pieno di menzogne e segreti che molti, nella chiusa comunità di Salem, hanno cercato di rimuovere. Zee non si può fidare di nessuno. Forse nemmeno di suo padre, ormai un uomo vecchio e malato. Non le resta che fare affidamento su sé stessa, imparare a non dare nulla per scontato, rimettere tutto in discussione, anche quando la fuga sembra l’unica via d’uscita. Ma deve fare in fretta. Perché una nuova spirale di violenza rischia di rendere ogni sforzo vano. La verità corre su un’unica strada, che Zee ha dimenticato per troppo tempo ma che, se troverà il coraggio di ripercorrerla, la porterà a casa. Qui potrà finalmente realizzarsi il destino che le spetta.
Questo libro mi ha fatta arrabbiare parecchio! L'ho comprato attratta come un'allodola dalla copertina e dal titolo, ho letto la trama e mi ispirava un sacco... ma poi mi sono trovata in mano con una storia che mi ha fatto pensare: "ma fa uso di droghe strane questa Brunonia Barry?"
Perchè, per carità... romantico è romantico, ma tutte queste coincidenze per me sono davvero troppe.
L'avvio del romanzo è piuttosto intrigante: scopriamo la protagonista - che poi si rivela insipida peggio del sale per ipertesi - Zee, psicoterapeuta affermata, con alle spalle un passato travagliato, alle prese con il primo fallimento della sua carriera: il suicidio di Lilly, una paziente bipolare in cura da lei.
Caso vuole che la vita di Lilly ricordi a Zee quella della madre scomparsa prematuramente, dopo aver commesso un sucidio tra i più crudeli: l'avvelenamento da stricnina.
Veniamo così condotti per il sentiero del passato di Zee, in preda a mille dubbi e a una crisi profonda.
La storia di per sè sarebbe carina, ma una sforbiciata di 100 pagine non avrebbe fatto male.
Inoltre la Barry si è completamente persa nel vuoto caratterizzando i personaggi che sono stereotipati all'inverosimile.
Se il suo scopo era quello di elogiare la fatalità del destino, beh... ci è riuscita soltanto per metà!
Sono poche le pagine che ho trovato davvero brillanti. Salvo comunque lo stile dell'autrice che trovo elegante e coinvolgente, a tal punto da avermi portato alla fine.
In conclusione, se non avete nessun altro libro sottomano, potreste anche dargli una chance, ma sicuramente ci sono letture migliori.
E la lezione l'ho imparata: mai più comprare un libro sulla base della copertina e del titolo fasullo!