“Ripenso agli ultimi tre anni e quasi mi viene da ridere. Tre anni passati a
pensare alla morte, all’atto di togliere la vita a qualcuno. E adesso che sta
arrivando il momento di agire, non ho la minima idea di come fare. Il
fallimento con Jeremy, il suo corpo che senza sforzo ha sopraffatto il mio, la
mia debolezza contro la sua forza, e’ un ricordo troppo recente. Forse non sono
in grado. Forse falliro’. Ma e’ li’, la parola che per tanto tempo e’ rimasta
in attesa, nella mente. Ora e’ chiara come quell’aspetta che l’ha preceduta:
vai.”
Catturata. Questo libro mi ha catturata. Mi ha spezzata e ricomposto, poi, magicamente ogni mio piccolo pezzettino. Sono stata presa per mano e condotta nella vita di Deanna Madden, giovane donna, orfana della sua famiglia e vittima della convinzione di essere una omicida a piede libero che per non incorrere in tentazione sceglie di rintanarsi in un appartamento. La vita degli altri diventa il prezzo della sua liberta’. E’ lei, la ragazza del 6E. In arte JessReilly19, ormai conosciutissima nel mondo delle webcam, una carriera inaspettata che in poco tempo e’ riuscita a fruttarle parecchi soldi, soldi che non sa come spendere, perche’ lei Deanna, la vera se stessa, non esce mai. Non ha contatti diversi da quelli con i suoi clienti, fatta eccezione per il vicino di appartamento Simon che ogni sera ha l’incarico di chiuderla dentro casa per evitare che l’impulso omicida durante la notte prenda il sopravvento, per i suoi due psicologi con cui ha instaurato una sorta di analisi telefonica e per Jeremy il fattorino che firma da solo la ricevuta di ogni consegna.
Deanna e’ una che non arreda la sua vita per non essere costretta poi a dimenticare i suoi passaggi.
I giorni chiusi in casa sembrano uguali gli uni agli altri ma quella monotonia le da’ sicurezza. Sono gli appuntamenti in chat ed i suoi pasti a scandire i ritmi della sua giornata. Ma in fondo, in quei silenzi, in quelle assenze, in quelle pause la vita sembra rarefarsi, sembra perdere terreno, sembra farsi nebbia mentre i dolori si trasformano in coltelli e i coltelli smettono di essere metafore e diventano oggetti da usare. Viene da pensare a tutte quelle volte che riusciamo ad affezionarci anche al dolore, persino alla disperazione, cosi’ tanto che anche quando poi ce ne allontaniamo rimaniamo inermi, stupiti. Non siamo pronti a ricominciare. Quella pericolosa consapevolezza di non essere capaci di adattarsi al mondo, tipico di quelle persone ingombranti, faticose e con un passato scomodo. Con la testa spesso piena di pensieri che hanno la stessa consistenza e colore del cielo grigio d’inverno. Pensieri che non diventano voce e, come tutte le cose non dette, si trasformano, diventano marmo. Deanna ha pensato ad un certo punto della sua vita di poter lasciare tutto chiuso in quei pochi metri quadrati, ma e’ rimasta a guardare quella porta per tre anni! E poi improvvisamente qualcuno sposta quel recinto, ed i paletti della sua “prigionia” vengono messi in discussione. L’inatteso: Jeremy che varca la soglia, la obbliga a farsi nuove domande, ad esplorare sensazioni ed emozioni diverse, ormai dimenticate. Quella vita che con tanta determinazione aveva voluto lasciare fuori si manifesta prepotentemente, adesso, davanti ai suoi occhi, in quel nuovo modo di percepire se stessa e l’altro che ha preso in prestito e che non avrebbe voluto rendere mai piu’… E poi il suo destino che si intreccia a quello della piccola Annie, una nuova priorita’ e tutta quell’energia che, fino a quel momento, era servita solo ad alimentare condizionamenti e limiti, diventa motore…azione…meta. In questo suo percorso, continuamente messa in discussione, Deanne iniziera’ ad accettare il fatto che la vita fuori e’ comunque un terreno accidentato, un luogo dove succedono cose continuamente, ma che puo’ essere condiviso. Accetta la fatica di volersi bene, di accogliere qualcuno nella sua vita che, pur rendendola vulnerabile, plasma nuovi confini e rende tutto quasi possibile.
Da tutti quei massacri vissuti e immaginati Deanne ne esce viva, capace di perdonare se stessa e riappacificarsi con i fantasmi di quella vita perduta.
Questo libro ha in se’ parole capaci di sciogliere tutto ciò che “ingombra” il petto. Parole che fanno pensare ad un equilibrio diverso da quello dettato dalle paure, perche’ anche a far finta di nulla si finisce per scartavetrarsi l’anima. Eppure ad un certo punto ci si stanca delle cose complicate, di essere cosi intransigenti con se stessi: forse e’ la vita stessa
che lo chiede.
Uno dei miei migliori investimenti emotivi. Questo libro rimane, oltre la pelle, oltre il primo strato…va a fondo. Senza imperativi ne’ rinunce. Questo
libro e’ un’alchimia e soprattutto aiuta a sbocciare!
Recensione a cura di ELENA LUCENTE
in tutte le librerie dal 17 giugno 2014