Monica è una bellissima ragazza sedicenne, sogno proibito dei suoi coetanei ma non solo.
Nella zona di Lignano Sabbiadoro tutti conoscono quella ragazza così bella e all’apparenza disponibile.
Il più assiduo nel farle la corte è Leo, che però ha anche un secondo fine; il giovane infatti rimedia ragazzine ai maturi signori della zona, che “recluta” subito dopo averle sedotte.
Monica però ha altre mire; è segretamente attratta dal suo professore di storia dell’arte, che contemporaneamente ha una relazione con la bella moglie di un ricco avvocato.
Gloria Guida è Monica
Il quale a sua volta ha messo gli occhi su Monica e si rivolge a Leo per tentare di avere il suo sogno proibito; finale che accontenta tutti.
Trama esilissima per un film davvero debole, quella di La ragazzina, film diretto da Mario Imperoli nel 1974.
Il regista dirige la sexy star Gloria Guida alla sua prima apparizione cinematografica; la diciannovenne attrice di Merano è bella e sexy, ma anche decisamente acerba a livello recitativo e lo dimostra in questo esordio in cui non è neanche aiutata da una trama convincente.
Se il ruolo di minorenne ninfetta sembra cucito sulla sua pelle, la Guida, aiutata anche da un corpo voluttuoso e peccaminoso diventa l’ideale sexy dello spettatore, ma nient’altro.
Chi si reca a vedere film come questo lo fa solo per la sua presenza, vista la scadente qualità della pellicola e l’imbarazzante esiguità della trama.
Forse è vero che la Guida da sola valesse il prezzo del biglietto, ma viene da chiedersi anche il perchè di scelte così penalizzanti a livello di sceneggiatura.
Questo film non si segnala per alcuna dote, visto che non presenta alcun elemento di interesse ne tantomeno un cast che possa risollevare il prodotto finale.
A parte la Guida, nel film compaiono illustri carneadi come Colette Descombes e gli inespressivi Andrés Resino e Gianluigi Chirizzi.
Così alla fine si va via dal cinema ( o più frequentemente dalla visione televisiva) con un senso insopprimibile di noia; una sensazione che si ripeterà spesso davanti alla visione di buona parte delle commedie sexy degli anni settanta, rabberciate sia nel cast che nelle sceneggiature.
Mario Imperoli, regista di mediocre valore, destinato anche a scomparire prematuramente nel 1977 a soli 46 anni, non si segnala per nessun merito particolare.
L’unico film più o meno passabile lo girerà l’anno successivo; si tratta di Le dolci zie, altro prodotto della comedia sexy all’italiana.
Null’altro da segnalare, se non il velleitario tentativo da parte del regista di “colorare” con un accento critico il dorato e ipocrita mondo della provincia italiana.
Il tutto senza nerbo e senza vera convinzione, in fondo.
La ragazzina, un film di Mario Imperoli. Con Colette Descombes, Gloria Guida, Audres Resino, Paolo Carlini Erotico, durata 90 min. – Italia 1974.
Gloria Guida … Monica
Colette Descombes … Sandra Moroni
Andrés Resino …Prof. Bruno De Angelis
Gianluigi Chirizzi …Leo
Paolo Carlini … Avv. Massimo Moroni
Regia :Mario Imperoli
Sceneggiatura: Arpad DeRiso, Mario Imperoli
Musiche: Nico Fidenco
Editing: Sandro Lena
La soundtrack del film
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La ragazzina (una sedicenne) del titolo è talmente graziosa che genera, tra i compagni di scuola e, non di meno, tra gli insegnanti, una certa rivalità, dettata dal desiderio di poterne entrare in “buona grazia”. Al di là dell’acerba e genuina bellezza della Guida, qua allo zenit della forma fisica, il lavoro di Imperoli non rifuge dal dramma, ben espresso in un finale con risvolti dalle tinte “maledette”. Il film, pur modesto, ha inoltre il pregio di “codificare” e lanciare (e a suo modo segnare) il ruolo che poi la bella attrice sarà costretta a ricoprire, ex novo, in rapida successione.
Modesto e superficiale, sia nelle scene erotiche che nella descrizione delle frivolezze dell’ozioso mondo borghese. Esordio di un’adolescenziale Guida in questo film di Imperoli dedicato alla scoperta della femminilità, subito presa di mira dalle voglie dei soliti personaggi infami ed approfittatori. La Guida condivide i suoi nudi con quelli della conturbante e bellissima Descombes. Imperoli saprà fare molto meglio l’anno dopo con Blue jeans.
Una storia piuttosto stereotipata sull’impatto di una fanciulla in fiore su una piccola comunità borghese, girata senza troppi vezzi formali, è il pretesto per lanciare la splendida Gloria Guida che in quegli anni muove i primi passi inematografici. Imperoli, come negli stessi anni Amadio, le cuce addosso il ruolo della giovane moderatamente estroversa e ribelle (oltre che nuda), nel contesto di un blando film erotico adolescenziale. È un cliché da cui Gloria non saprà quasi mai affrancarsi, anche perché raramente avrà l’opportunità di farlo.