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La reale realtà virtuale o La realtà virtuale reale: il denaro

Creato il 03 giugno 2011 da Andreas
La reale realtà virtuale o La realtà virtuale reale: il denaro
Una riflessione sulla storia del denaro porta infine a costatare che il bene fisico, di cui abbiamo bisogno (a partire dallo stesso cibo nel momento in cui non disponiamo più di terra sufficiente intorno alla nostra abitazione per produrlo), viene acquistato da un altro bene, quale il denaro. La sua fisicità però è tutt’altro che reale nonostante che possiamo toccarlo, in quanto quello che è nato originalmente come uno scambio di merci e poi si è trasformato in uno scambio merce con un pezzo di metallo pregiato, via via è diventato insostenibile per la sempre crescente quantità di denaro in circolazione. Originalmente, le monete rappresentava sulle loro facce esattamente il valore materico che avevano. Ma con un commercio sempre più intenso anche a grande distanze, trasferire il valore del denaro monetario su carta aveva più di un vantaggio: il peso ridottissimo in confronto a grande quantità di monete e quindi anche una maggiore capacità di passare inosservato lungo le strade di viaggio. Quindi, la ingegnosa invenzione fiorentina della lettera di credito e il cambiale ha trasferito lo scambio reale di oggetti fisici nel mondo della fiducia. E la fiducia, se vogliamo, è tutta virtuale dato che si basa su parole, intenzioni senza una corrispondenza materiale. Ma a fronte di questa “virtualizzazione” del denaro la gente non si fidava troppo e chiedeva la possibilità di poter scambiare ad ogni momento la carta in monete vere. Di fronte ad una quantità di denaro in carta era pertanto depositato la stessa quantità di denaro in monete.
La reale realtà virtuale o La realtà virtuale reale: il denaroLa banconota è figlio di questa trasformazione del scambio di merce, e come su può notare sulle vecchie banconote (pre-Euro), le firme poste sulla stessa banconota fanno riferimento alla digitura “pagabile al vista del portatore”. Si impegna di pagare di fronte ad una banconota di mille lire cosa? Un’altra mille lire? La garanzia che le banche rinascimentali davano “di pagare a fronte di un pezzo di carta” la moneta, si è tramandato fino ai giorni nostri.
Oggi abbiamo perso completamente il senso della virtualità che circonda il denaro. E’ il processo si è ulteriormente spinto nella direzione che pure a fronte dei pezzi di carta, sui quali è stampato 50 euro o 500 Euro, senza alcuna differenza di valore materico per le stesse banconote, non ci sono più depositi bancarie e statali che garantiscono uno scambio diretto con qualcosa di “fisico”. Ragione sufficiente per capire le repentine crisi finanziari: a fronte di un equilibrio così fragile di un economia virtuale, che si basa sui “numeri”, non esistono oggetti di valore equivalente.Entrando nel supermercato, si carica il carrello con tutti i bene necessari per la vita biologica. Pertanto non possono essere “virtuali”, non posso ingoiare un sogno. Ma lo scambio è con qualcosa che la cassiera non può mordere e mangiare. Da questa disparità si è passato ad un ulteriore snaturamento dello scambio: il pagamento senza contanti. Quindi a fronte di un pezzo di plastica con microchip , che registra una transazione di una cifra virtuale da un conto corrente ad un altro conto corrente, il cliente è autorizzato a portare via un carrello di merce. Un furto autorizzato, insomma.La reale realtà virtuale o La realtà virtuale reale: il denaroMa a pensarci, la vita quotidiana è pieno di cambi di proprietà senza un riscontro fisico: “comprando un immobile, la banca da i soldi.” Ma dove? Sulla fiducia, si tratta di un giro di una somma di denaro da una cassaforte virtuale (conto corrente intestato a persona 1) ad un'altra cassaforte virtuale (conto corrente intestato a persona 2). Ma mentre in Harry Potter il tesoro dei dobloni d’oro dei genitori del protagonista era davvero depositato in una cassaforte, oggi si è inutilmente alla ricerca della cassaforte con 27cifre del IBAN. Virtuale per virtuale, i modi di “pagamento virtuale” della merce che si compra è molteplice: dal pagamento con carta al NFC (Near Field Comunication) del cellulare al RFID con un tag. Il denaro rappresenta forse uno dei mondi virtuali più “antichi”, più intrinseci della nostra vita quotidiana, tanto da essere diventato realtà. Un mondo parallelo alla realtà fisica, alimentato dal nostro immaginario (“sono ricco perché ho molti pezzi di carta in tasca”): nato per facilitare le nostre attività ha del tutto distorto la nostra idea di reale tanto da diventare essa stessa realtà.Si tratta di un processo in pieno atto: allontanandosi sempre di più da un oggetto fisicamente presente, toccabile, l’interazione rischia di andare fuori controllo da parte dell’utente. Il passaggio che hanno vissuti i commerciali rinascimentali con la sostituzione delle monete con carta stampata, è avvenuto con la carta stampata e il pagamento virtuale. Ma il controllo richiesto all’epoca, cioè la presenza del valore corrispettivo in denaro “vero” oggi semplicemente non è più possibile: non c’è ne abbastanza, e se ci fosse, lo tsunami economico spazzerebbe via tutto.

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