Eh si… quello che ha scritto Giulia qualche giorno fa è bellissimo, ci fa sognare, ci fa sentire orgogliosi, ci fa essere grati di essere nati in questo Paese, Paese che è tappezzato di opere d’arte e dove “ti giri, ti giri” trovi reperti archeologici, scavi, monumenti, opere architettoniche…
Noi siamo il paese con la maggior quantità di beni culturali AL MONDO, siamo quelli che fin dalla notte dei tempi hanno esportato i saperi, siamo quelli invidiati in tutto il mondo, siamo quelli che viviamo nel “Bel Paese” e siamo i padroni di quel made in Italy ricercatissimo in ogni campo.
Chi ha visitato la Reggia di Caserta sa bene di cosa parliamo e non voglio ripetermi sulla storia e sulle sue caratteristiche ma voglio raccontarvi un’altra storia:
Lunedì 22 Aprile 2013:
Sono davanti al mio iMac a vedermi su YouTube la puntata del Venerdì de “Il Paese delle Meraviglie” di Crozza. Tra i vari sketch, alle spalle di Crozza appare l’immagine della facciata del Louvre e io dico: “ah un pò di architettura, capace che fra poco fa Fuffas” ed invece parte il discorso serioso sulla cultura nel nostro Paese, su come viene affondata di fronte a tutti gli altri aspetti, su quanto poco gli dedichiamo le nostre attenzioni e tira fuori due numeri:
- Il Louvre fattura il 25 % in più di tutti i musei italiani
- In Italia solo l’1% delle risorse viene speso per la cultura, siamo gli ultimi in Europa
Poi parte un filmato del Tg1, che io non volevo crederci:
I Giardini della Reggia non hanno più l’acqua nelle fontane!
Ma come? Una delle attrazioni della Reggia è proprio la fontana kilometrica che “taglia” longitudinalmente tutto il parco. Come è possibile che non ci sia più l’acqua?
Voi penserete: Ci sarà qualche guasto nel sistema di condutture; Avranno chiuso le condotte per risparmiare in vista dell’estate; … NO! Hanno rubato l’acqua, hanno deviato le tubazioni e in alcuni punti le hanno rotte con l’intento di danneggiare la Reggia.
Io non voglio dare giudizi sulle persone e sulle autorità del posto, perchè se andiamo a vedere l’Italia e piena di casi del genere. Ma come si fa? Come si fa a non rendersi conto che potremmo vivere solo di cultura in questo paese? Che basterebbe fare una semplice manutenzione ordinaria per non far cadere in malora tutto? Che il ministro ai beni culturali dovrebbe essere quello più importante? Che se volessimo potremmo toglierci di dosso la nomea di imbroglioni, scansafatiche e “Pizza, Mafia e Mandolino”?
Vi lascio con una frase di Goethe, che scrisse al suo ritorno da un viaggio in Italia, quello che era il Viaggio per eccellenza per tutti i rampolli Nord europei a cavallo tra il 1700 e il 1800, quello che veniva chiamato il Grand Tour:
L’Italia è ancora come la lasciai, ancora polvere sulle strade,
ancora truffe al forestiero, si presenti
come vuole.
Onestà tedesca ovunque cercherai invano,
c’è vita e animazione qui, ma non ordine e disciplina;
ognuno pensa per sé, è vano, dell’altro diffida,
e i capi dello stato, pure loro, pensano solo per sé.
Bello è il paese! Ma Faustina, ahimè, più non ritrovo.
Non è più questa l’Italia che lasciai con dolore.
E questo quello che scrisse Le Corbusier durante uno dei suoi viaggi nel 1907:
Tutto in Italia è crollato. L’Italia per me è un cimitero in cui i dogmi che furono la mia religione imputridiscono per terra. Era credibile una tale ecatombe?…
Simona