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La regina dei draghi di George R.R. Martin. Capitolo 3: Jon

Creato il 08 ottobre 2014 da Martinaframmartino
La regina dei draghi di George R.R. Martin. Capitolo 3: Jon

Il Vallo di Adriano

Visto che ho poco tempo faccio un esperimento di sintesi (ma mi credete? ho iniziato a perdere tempo prima ancora di toccare l’argomento di oggi). Ok, parliamo di George R.R. Martin e delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, frase messa per far capire all’algoritmo di Google il tema del mio testo. Poi magari l’algoritmo è permaloso, si sente preso in giro e mi piazza in basso nelle ricerche, io e la visibilità se ci incrociamo lo facciamo sempre per sbaglio.

Jon e i Guardiani della notte fanno tappa nella loro missione esplorativa accampandosi al Pugno dei Primi Uomini. Era, si dice, una fortezza all’epoca della remota Era dell’Alba, e c’è sempre da chiedersi quanto ci sia di vero in queste leggende. Ho sottolineato una frase a pagina 31: “Jon sapeva quando era meglio non discutere”. Accanto c’è un appunto, in questo caso sì che sono stata sintetica: “≠ TV”. Traduzione: nella serie televisiva Il trono di spade le cose sono fatte in modo diverso rispetto a quanto avviene nel libro. Il Jon di Martin non discute e ubbidisce agli ordini, quello di David Benioff e D.B. Weiss sarà anche più grande ma è molto più tonto e discute su ogni cavolata anche quando è palesemente in torto.

A Spettro il posto non piace, c’è da chiedersi cosa ha annusato. Io darei molto ascolto agli istinti dei meta-lupi, ma è facile dirlo leggendo il libro, meno facile se il meta-lupo cammina davvero accanto a noi. In queste pagine dedicate alla solitudine di Jon la sensazione che qualsiasi cosa potrebbe avanzare contro di lui è quella su cui si era soffermato Martin quando, in un crepuscolo di tanti anni prima, si era affacciato sui territori circostanti dall’alto del Vallo di Adriano. Lo so, qui sono in una roccaforte abbandonata e non sulla Barriera, che è la struttura dichiaratamente ispirata al Vallo, ma le sensazioni sono quelle. Martin era lì al tramonto, sentiva il soffiare del vento e cercava di immedesimarsi con un soldato romano di guardia che non sapeva cosa sarebbe spuntato fuori da quei territori inesplorati per aggredirlo. La sensazione è questa, ma visto che qui siamo in un fantasy quel che potrebbe arrivare molta più paura di quanta non ne abbiano mai fatta i Pitti.

Piani di viaggio. Ci danno un’indicazione di cosa può esserci più avanti ma questo è background, non quel che ci interessa davvero. Noto però che un ranger veterano sente l’odore del freddo, qualcosa che ricorda a Jon la notte in cui ha visto i morti camminare. C’è proprio da stare allegri.
A proposito di meta-lupi che camminano, Spettro fa una passeggiata nei dintorni e fa una scoperta interessante: coltelli e punte di lancia e frecce di ossidiana, materiale chiamato volgarmente vetro di drago. Armi nascoste in un posto dalla lunga storia e avvolte nel mantello nero di un confratello dei Guardiani della notte. C’è davvero bisogno di dire che questa scoperta sarà importante?



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