Un recente decreto del presidente della Regione Lazio, Zingaretti, precisa che i medici che operano nei consultori familiari, non possano far valere l'obiezione di coscienza per la prescrizione della pillola del giorno dopo, per la certificazione della richiesta di interruzione di gravidanza e per l’inserimento della spirale. Nel decreto viene affermato che l'obiezione di coscienza per i medici ginecologi, prevista dalla legge che regola l'aborto, non riguarda, appunto, le attività dei consultori familiari (leggere qui, da l'Unità). La speranza è che altre Regioni prendano spunto dalla decisione del Lazio, per consentire una effettiva applicazione di una legge dello Stato.





